Etiopia, dove c’è la Chiesa tutto diventa fertile

«Se c’è la Chiesa tutto diventa fertile! Perfino l’acqua è più buona». Lo pensano in molti nel vicariato di Gambella, in Etiopia, dove la Chiesa ha costruito scuole e mulini e sostiene lo sviluppo dell’agricoltura locale. Motivo in più per cui in ogni villaggio del vicariato la vecchia e sgangherata jeep bianca di monsignor Angelo Moreschi – vicario apostolico nato a Brescia e da oltre trent’anni in Etiopia – è sempre accolta da una gran festa. «I bambini cominciano a gridare “Abba [Padre] Angelo, Abba Angelo!” e perfino i soldati si fermano a salutarlo», racconta Eva Maria Kolmann, del dipartimento informazione di Aiuto alla Chiesa che Soffre, che ha recentemente visitato il vicariato con delegazione della Fondazione pontificia. Non sempre però il presule arriva su quattro ruote. Quando le piogge sono abbondanti e i fiumi della regione straripano, bloccando ogni strada, monsignor Moreschi prende il motoscafo. Come a Paul, un piccolo villaggio sulle rive del Baro dove Aiuto alla Chiesa che Soffre sta finanziando la costruzione di un centro pastorale.

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