I giovani europei credono sempre meno all’esistenza di Dio. Se questo fosse l’effetto di una riflessione scientifica, allora non sarebbe un problema, ma sembra, invece, essere il segno di una progressiva desacralizzazione dell’esistenza. Di una perdita di valori.
Prima di occupare un territorio, è necessario creare le condizioni. L’ideale è un deserto di valori. Perché è molto più semplice occupare il territorio di una popolazione che non crede più a nulla. Non è solo una questione di religione.
Le rilevazioni sono avvenute nel corso del biennio 2014-2016 e hanno interessato la fascia d’età compresa tra i sedici e i ventinove anni. “La religione è moribonda” è la conclusione a cui è giunto Stephen Bullivant, il responsabile dell’analisi sullo stato di salute dei credi religiosi nel vecchio continente.
Il sondaggio è stato effettutato da un centro di ricerca intitolato a Benedetto XVI: il papa che, più di tutti, ha lottato per le radici cristiane dell’Europa.
In Repubblica Ceca il 91% dei giovani ha sottolineato di non credere in alcuna religione. Rilevazioni simili a quelle emerse dalle in riferimento ai giovani olandesi, a quelli estoni e a quelli svedesi. “Paesi vicini, con una storia simile, hanno profili estremamente differenti”, ha specificato Bullivant, che ha anche evidenziato come l’identità religiosa non venga più trasmessa attraverso la linea genitoriale. Una “speranza”, tuttavia, esiste. Il responsabile della ricerca ha affermato che: “E’ vero che la nuova normalità è l’assenza di religione, e che i pochi che credono si sentono di nuotare controcorrente. In 20-30 anni, le chiese saranno più piccole, ma le persone che le frequenteranno saranno molto più devote”.
Torna in mente, allora, quella che viene considerata una vera e propria “profezia” di Benedetto XVI sul futuro del cristianesimo. Nel 1969, Ratzinger disse che la Chiesa sarebbe divenuta piccola e irrilevante. E che il cattolicesimo sarebbe dovuto ripartire da piccoli gruppi di credenti. I numeri del sondaggio della St.Mary, ancora una volta, sembrano dare credito alla “visione” del papa emerito. L’unico “boom” previsto, da qui al 2050, è quello della religione musulmana. Solo nel dicembre scorso, la Pew Research ha sottolineato come quella islamica sia la comunità destinata a divenire maggioritaria, anche nel continente europeo, per via della sua “fertilità”.
E mentre il nichilismo affoga le nuove generazioni europee in un mare dolce e calmo, importiamo giovani la cui ignoranza permette loro di ‘credere’ ancora in qualcosa. Qualcosa che, per quanto retrivo e barbaro, li rende gli assassini ideali di una civiltà decadente.
Sorgente: Europa: sempre meno cristiani, sempre più islamici | Vox