Francesi e Italiani contro la dittatura omosessualista ~ CampariedeMaistre

di Giorgio Mariano

Uno per uno i paesi dell’Unione europea stanno cadendo sotto l’egemonia e le ingerenze di un “Super Stato” che si pone al di sopra delle singole legislazioni nazionali imponendo, oltreché misure economiche univoche che non tengono conto delle differenze intrinseche alle economie locali, leggi e decreti in materia di morale che uniformano i pensieri e le coscienze in nome di una “tolleranza” che tollera tutti tranne coloro che la pensano diversamente.
La temuta legislazione sul matrimonio fra persone dello stesso sesso, infatti, dopo la capitolazione di Olanda, Belgio, Spagna, Inghilterra e Francia sbarca anche nel “Bel Paese” ma, con essa, anche la reazione degli Italiani. Le proteste che in Francia hanno accompagnato l’intero iter parlamentare di proposta e approvazione della legge “Taubira” per i matrimoni e le adozioni gay continuano stabilmente e si sono estese intrepidamente anche al di qua delle Alpi.
In Italia la Commissione Giustizia della Camera dei Deputati ha approvato il testo base del ddl contro l’omofobia e la transfobia, testo che andrà all’esame dell’Aula il prossimo 26 luglio.
In vista della discussione parlamentare sul suddetto progetto di legge, un gruppo di manifestanti francesi del movimento “Manif pour tous” (Manifestazione per tutti) i quali, lo ricordiamo, sono stati, e tutt’ora sono, oggetto di persecuzione dal governo Hollande per aver manifestato il loro dissenso su matrimoni/adozioni omosessuali,  scenderà in piazza Colonna a Roma la sera del 25 luglio per unirsi agli italiani nel difendere la libertà d’espressione e d’opinione contro una legislazione sovranazionale che rischia di imporre il bavaglio di un pensiero unico e inoppugnabile pena l’accusa d’omofobia e transfobia.
Non mi dilungherò nelle implicazioni giuridiche e nelle sanzioni previste per una tale iniziativa legislativa poiché già affrontate diffusamentedal nostro Giuliano Guzzo.
Ciò che però la maggior parte degli italiani, probabilmente, non sa è che sono state presentate in Parlamento non una ma ben “tre”diverse proposte di legge. Infatti, insieme alla suddetta, che introdurrebbe il reato di omofobia e transfobia, è stato presentato un progetto di legge che aprirebbe l’“Accesso al matrimonio da parte delle coppie formate da persone dello stesso sesso”, e uno sulla “Modificazione dell’attribuzione di sesso”. Ossia la libertà di modificare a piacimento anche più volte nel corso della propria vita il proprio sesso, eliminando così ogni tipo di distinzione sotto l’egida dell’indifferentismo sessuale. In pratica ben tre proposte di legge che metteranno la parola fine ad ogni tipo di opinione e discussione in merito: o si è d’accordo o si è omofobi. Non ci sono margini di libertà.
Ovviamente il tutto passato sotto silenzio dai media e le principali emittenti radiotelevisive. Un vero e proprio sbarco di Marsala all’insaputa della maggior parte degli italiani i quali sono alle prese con le ferie di luglio-agosto. Con il rischio concreto di ritrovarsi dall’oggi al domani con una situazione imposta già legalizzata e con l’impossibilità di manifestare il proprio dissenso in merito alle unioni omosessuali e, consequenzialmente, in merito alle adozioni di bambini a coppie omosessuali.
In Francia la sollevazione è stata di popolo ed estesa a livello nazionale al di là dei credo religiosi e delle singole convinzioni filosofiche, riunendo atei, agnostici, musulmani, ebrei, cristiani di diverse confessioni ed anche alcuni movimenti omosessuali contrari al matrimonio con il risultato, non trascurabile, di aver portato in piazza a Parigi più di un milione di francesi.
Il movimento di opposizione a queste legislazioni che stanno contagiando progressivamente tutti gli stati dell’Unione va assumendo carattere internazionale palesando così che in Europa la questione dell’equiparazione delle unioni omosessuali a quelle eterosessuali è tutt’altro che assodata, nonostante l’Europa stia promuovendo fin dagli asili la (dis)educazione all’identità di genere in obbedienza alla ideologia queer.
I francesi, perciò, si schiereranno al fianco di noi italiani assicurandoci appoggio e solidarietà a partire da giovedì 25 luglio in piazza Colonna in una sorta di “veglia” di protesta in vista dell’inizio dei lavori parlamentari.
Chissà se la reazione degli italiani ad una legislazione che rischia di togliergli la libertà sarà compatta come quella coraggiosa e diffusa che stanno dimostrando i nostri cugini Francesi? In gioco c’è la libertà di un intero popolo, il nostro, e di ogni singolo individuo di poter insegnare ai propri figli ciò che si ritiene più opportuno per la loro salute psico-fisica e per amore della verità.

Fonte: Francesi e Italiani contro la dittatura omosessualista ~ CampariedeMaistre.

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