Francia, la gauche vuol “precettare” la carità della Chiesa cattolica | Mondo | www.avvenire.it

Forse una miscela di «incompetenza e ambizione», accanto a «un’ignoranza della realtà concreta» e a una «visibile volontà di provocazione» verso un’istituzione, la Chiesa francese, che non è rimasta in silenzio, negli ultimi mesi, davanti a certi progetti governativi «contrari al bene comune» come quello sulle nozze gay. In Francia tanti cattolici e non cattolici, politici e semplici cittadini, così come i principali giornali, continuano ad interrogarsi sulle ragioni e il movente dietro le larvate minacce di espropri contro l’Arcidiocesi di Parigi lanciate lunedì su <+corsivo>Le Parisien<+tondo> da Cécile Duflot, 37 anni, con lontani trascorsi giovanili nella Gioventù operaia cristiana, prima divenuta segretaria dei Verdi e poi entrata nel governo socialista, in primavera, come ministro dell’Uguaglianza dei territori e della Casa.Nel Paese dove il diritto all’alloggio per gli esclusi è da sempre quasi un sinonimo dell’impegno dei cattolici, dove fu l’abbé Pierre a lanciare nel 1954 la famosa «insurrezione della bontà» a favore dei clochard, dove si chiama «Emmaus» la principale Ong che invoca e cerca di provvedere una casa per tutti, dove i sans papiers trovarono nelle chiese l’unica porta aperta quando lo Stato sottovalutava o ignorava il problema, dove si contano a decine di migliaia i volontari cattolici che d’inverno battono le città piccole e grandi per tendere una mano ai senza alloggio e proporre loro un riparo, proprio in questo Paese, l’impavida esponente dell’esecutivo ha suggerito che è giunta l’ora per le istituzioni ecclesiastiche parigine di unirsi allo «choc di solidarietà», mettendo a disposizione spazi per i senzatetto. Altrimenti, non si sa mai. La minaccia delle requisizioni forzose può scattare proprio per tutti.

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