FRANCIA Più voce per la famiglia

Intervista con mons. Hippolyte Simon, vicepresidente della Conferenza episcopale

Le previsioni parlano addirittura di 500mila persone: domenica 13 gennaio, a Parigi, in tanti saranno a manifestare contro il progetto di legge, che dal 29 gennaio sarà dibattuto e votato dall’Assemblea nazionale, volto a introdurre in Francia il matrimonio fra persone dello stesso sesso con diritto all’adozione. A promuovere la manifestazione – conosciuta in Francia con lo slogan “La manif pour tous” (“La manifestazione per tutti”) – è un cartello di 34 associazioni tra cui la Confederazione nazionale delle associazioni familiari cattoliche, la Federazione nazionale delle associazioni familiari protestanti, medici e pediatri per l’infanzia, nonché associazioni di giuristi. Scesi in campo quasi subito per esprimere la loro contrarietà al progetto di legge, i vescovi hanno più volte precisato di non essere all’origine della manifestazione del 13 gennaio. Promossa da associazioni e cittadini, la manifestazione è pertanto “apolitica e confessionale”. Il card. André Vingt-Trois, presidente della Conferenza episcopale francese, ha più volte affermato che non parteciperà alla manifestazione riservandosi di andare forse a salutare i manifestanti. Solo 8 vescovi hanno annunciato la loro intenzione a sfilare domenica 13 e se quasi tutta la totalità dell’episcopato francese si è dichiarato pubblicamente contrario al progetto di legge, solo 25 vescovi in queste ultime settimane hanno dato pubblico sostegno alla manifestazione invitando o incoraggiando i fedeli a parteciparvi. Per capire meglio la partecipazione o meno dell’episcopato francese alla manifestazione, Maria Chiara Biagioni, per Sir Europa, ha parlato con mons. Hippolyte Simon, vescovo di Clermont-Ferrand e vicepresidente della Conferenza episcopale francese.

Una delle più grandi manifestazioni, a Parigi, il 13 gennaio contro il progetto di legge “Matrimonio per tutti”. I vescovi francesi vi parteciperanno?
“Non possono rispondere precisamente perché non so se alcuni vescovi saranno fisicamente presenti alla manifestazione. So che il presidente della nostra Conferenza episcopale, il card. Vingt-Trois, non parteciperà personalmente alla marcia. Andrà forse a salutare i manifestanti. Ma non parteciperà alla manifestazione in se stessa. Il cardinale considera, infatti, che questa manifestazione solleva una questione che riguarda innanzitutto i genitori, i cittadini e le associazioni familiari. Non è una manifestazione, dunque, confessionale. Può essere, comunque sia, che qualche vescovo, a titolo personale, accompagnerà i manifestanti della sua diocesi. Alcuni hanno già manifestato il 17 novembre nelle loro province. Da parte mia posso dire che io non andrò. Ho incontrato le persone che la organizzano nella mia diocesi. Ma come ho avuto modo di spiegare alla tv Kto, se si dà a questa manifestazione un carattere confessionale, si rischia d’indebolirla. Darebbe argomentazioni a coloro che vogliono rinchiuderla in una particolarità religiosa, per squalificarla ulteriormente. È, cioè, una questione che chiama in causa l’insieme dei cittadini, perché il progetto modifica profondamente il Codice civile e, dunque, la concezione stessa del matrimonio civile”.

Cliccare sul link per continuare a leggere: SIR – Servizio Informazione Religiosa – Prima Pagina.

Print Friendly, PDF & Email
Questa voce è stata pubblicata in Europa. Contrassegna il permalink.

I commenti sono chiusi.