FURIA ISLAMICA/ L’imam Usa: ecco chi ha interesse a fomentare le rivolte

domenica 16 settembre 2012

“Per anni i governi di molti Paesi islamici hanno istigato l’odio verso l’Europa e gli Stati Uniti per distogliere la popolazione dai problemi dei loro regimi”. A parlare così è Usama Shami, presidente del Centro Islamico di Phoenix in Arizona, intervistato da IlSussidiario.net, all’indomani dei violenti attacchi scatenati da migliaia di fondamentalisti contro le ambasciate dei Paesi occidentali, attacchi che hanno causato anche diversi morti tra cui l’ambasciatore americano in Libia. Motivo della rabbia popolare un film definito blasfemo diffuso su Internet che ridicolizzava la figura del profeta Maometto. “Sono una minoranza” spiega Shami “e la religione islamica non approva né promuove la violenza. Lo stesso profeta Maometto, quando era vivo, venne insultato nei modi peggiori: lui chiedeva sempre di perdonare chi lo insultava”.

Cosa pensa del fatto che, come segno di protesta per il film su Maometto, siano state prese di mira le ambasciate degli Stati Uniti?

Che è una cosa molto triste, un fatto disonorevole per i musulmani. Il governo degli Stati Uniti non è responsabile per il film ed è una vergogna che alcuni musulmani abbiano compiuto atti simili.

Secondo lei, perché tra i musulmani c’è tanto odio verso l’America?

Vi sono molti fattori, tra cui le guerre di Iraq e Afghanistan, ma penso che la ragione principale sia che, quando succede qualcosa, i governi utilizzano le loro debolezze e mancanze per addossare la responsabilità a qualcun altro. Per molti anni, è andato bene criticare gli Usa o l’Europa, ma non i nostri governi, e la religione è sfruttata per eccitare le emozioni del popolo.

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