Gerusalemme, il destino comune di ebrei e cristiani

Ignoranza e disinformazione a Rai1 su Gerusalemme

di Emanuel Segre Amar

I telespettatori di RAI 1 sabato notte hanno potuto vedere uno speciale del TG1 dedicato a Gerusalemme. Due tranquilli “storici” hanno girovagato per la città vecchia mostrando le diverse porte, ed insieme hanno dato un’immagine della “Città Santa” regolarmente distorta.

Molte le immagini che tutti coloro che sono stati lì conoscono: una città piena di commerci e di gente indaffarata. Ma la prima impressione era quella di una popolazione araba del tutto tranquilla (come a Gerusalemme infatti oggi si riscontra), di una popolazione cristiana dedita solo al mantenimento di unaminoranza che deve restare per il bene di tutti (come è di sicuro, ma si poteva dire che avviene solo lì, in un Medio Oriente dal quale i cristiani devono scappare), mentre degli ebrei si sono visti solo soldati armati (e possibilmente con viso duro, il che non corrisponde alla realtà) e ortodossi intenti a pregare o a camminare coi loro caratteristici cappelli ed l’inconfondibile passo. Della storia ebraica (a differenza di quelle cristiana e araba) solo un breve cenno, quando si è “nominato” il tempio di Salomone. Si è vista una panoramica della Gerusalemme est, ma nulla di quella ovest, che in casa RAI,.a quanto pare, non esiste proprio.

Fin dall’inizio si è mostrato il “muro”, del quale non è stata spiegata la ragion d’essere, ma che è stato definito “gelido” nella sua lunghezza di oltre 400 chilometri, destinata a superare i 700. Naturalmente si sono mostrati solo tratti in cemento, come se fosse tutto, e non solo il 4% in cemento, e, per non perdere l’occasione, si è detto che “supera in ferocia quello di Berlino”.

E poi si è sentita una vuota espressione di speranza, che non manca mai nella “Città Santa”, quando si è detto che si arriverà alla pace con tutti i popoli qui residenti ancora presenti sul posto “quando ci sarà un altro Rabin”; Verrebbe voglia di chiedere a questi signori come mai proprio sotto Rabin, dopo la firma degli accordi di Oslo, sia iniziata un’esplosione di attentati terroristici senza precedenti.

Non sono mancate falsità storiche, come quando si è detto che per gli arabi “Gerusalemme è santa come La Mecca e Medina”, e, più avanti, quando si è affermato che “qui arrivò Maometto”.

Si è anche potuto affermare, con assoluta sicurezza, che “la causa dei conflitti non è la religione, ma la mancanza di giustizia sociale”.

Gli ebrei sono stati illustrati come degli estranei che evitano di mescolarsi alla popolazione locale, preferendo passare “per la via dei tetti per non incontrare il vicino”, e mostrando il Muro del pianto, del quale non sono stati spiegati l’origine ed il significato, ci si è volutamente soffermati sulla telecamera che gira continuamente per controllare quanto avviene: “presidio severo, angoscioso; anche questo è Gerusalemme”, ha potuto sentire lo spettatore.

Con programmi di questo genere trasmessi dalla principale rete italiana non possiamo stupirci se  ignoranza e disinformazione sulla realtà israeliana sono così diffuse.

Cliccare sul link per leggere il resto dell’articolo →Gerusalemme, il destino comune di ebrei e cristiani « Io amo l`Italia • Magdi Cristiano Allam.

Print Friendly, PDF & Email
Questa voce è stata pubblicata in Africa e Medio Oriente, Europa. Contrassegna il permalink.

I commenti sono chiusi.