Gli schemi mondani dei media che deformano la Chiesa | UCCR

di Vittorio Messori*
*da Il Corriere della Sera, 24/02/13

Lo confesso: avevo già scritto un articolo e stavo per inviarlo al giornale, quando è uscito il severo comunicato della Segreteria di Stato che denuncia come i Media sembrino avere preso il posto delle Potenze di un tempo nel cercare di stravolgere o, almeno, di condizionare il Conclave. E che ricorda come in quei Media non ci sia alcuna consapevolezza del carattere spirituale dell’evento, tutto essendo filtrato da una gabbia di interpretazioni del tutto profane.

 

Fanno sorridere opinionisti e sedicenti esperti di tutto il mondo che in queste settimane, con l’aria di chi la sa lunga, disegnano sui loro media cordate, denunciano accordi, indicano strategie più o meno occulte tra gli elettori. L’approccio di simili articoli e comparsate televisive è saccente e ammiccante. Chi scrive o parla sembra strizzare l’occhio, per far capire che occorre farsi furbi e che sarà lui, lui a conoscenza dei retroscena occulti, a rivelare come stanno davvero le cose: tutta questione di potere e di soldi, altro che di religione! Sono, molte di quelle presunte analisi, vaniloqui risibili: secondo un vizio inestirpabile si applicano categorie improprie per interpretare una realtà del tutto diversa.

 

È la deformazione ossessiva, si direbbe maniacale, di chi pretende di interpretare anche la realtà religiosa usando le solite categorie politiche, le noiose e logore (e, in questo caso, del tutto fuorvianti) distinzioni fa destra-sinistra, conservatori-progressisti, passatisti-modernisti, dialoganti-integristi. Il risultato è l’incomprensione totale della vita ecclesiale, è l’idiozia deformante offerta come disamina acuta e brillante. «Ogni ente», ammonisce Tommaso d’Aquino riecheggiando Aristotele «va compreso e interpretato secondo enti della stessa natura»Che cosa può comprendere delle intenzioni profonde di uomini di fede, al vertice della Chiesa di Cristo, consapevoli che di fronte a Lui dovranno apparire per essere giudicati; che cosa può comprendere, chi vorrebbe interpretare questi anziani sacerdoti- spesso dalle biografie eroiche, da perseguitati a causa della fede- come fossero personaggi di una qualunque Montecitorio del mondo o come membri del consiglio di amministrazione di una qualunque multinazionale?

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