Grande successo ieri sera a Milano del convegno sull’ideologia del gender – di Paolo Deotto | Riscossa Cristiana

Ai contestatori (pochi) viene offerto un microfono sul palco. Ma loro preferiscono urlare e disturbare

Ai contestatori (pochi) viene offerto un microfono sul palco. Ma loro preferiscono urlare e disturbare

 

di Paolo Deotto

 

milano-genderIeri sera, ore 20.30, si è tenuto a Milano, nella Sede della Provincia, in corso Monforte 35, l’atteso convegno sul tema: “Ideologia del gender: quali ricadute sulla famiglia?”, di cui Riscossa Cristiana aveva già dato avviso (clicca qui).

Abbiamo raggiunto stamane telefonicamente il dott. Alfredo De Matteo, rappresentante dell’Associazione “Famiglia Domani”, organizzatrice dell’evento. Il dott. De Matteo, che ringraziamo per la cortese disponibilità, ci ha ragguagliato sullo svolgimento del convegno.

Anzitutto è da sottolineare la grande affluenza di pubblico, tant’è che il convegno, inizialmente previsto nella Sala degli Affreschi, è stato spostato nella più capace Sala del Consiglio. Tutti i posti a sedere sono stati occupati, si sono aggiunte altre sedie e ciò nonostante molte persone sono rimaste in piedi. Si può quindi valutare un’affluenza di almeno 250 persone.

E parliamo subito di contestazione, ossia di quell’ingrediente che sembra inevitabile quando si organizzano eventi che non rispettino il “politicamente corretto”. Sia ben chiaro: ben venga la contestazione se ciò vuol dire che chi non è d’accordo esprime le sue ragioni in modo civile, utile agli ascoltatori, rispettoso del diritto di tutti alla libertà di pensiero e di espressione. Purtroppo anche questa volta, seppur senza disturbi seri allo svolgimento del convegno, abbiamo avuto una contestazione capace, questo sì, di urlare, ma non di argomentare. E vediamo di spiegarci.

È da notare una cosa molto importante: a un consigliere provinciale di opposizione era stata offerta la possibilità, pur non prevista dal programma del convegno, di fare un intervento dal palco degli oratori. Siamo franchi: cosa gli si poteva offrire di più? Egli, se li aveva, poteva esporre al pubblico che affollava la Sala del Consiglio, i suoi argomenti. Ma questo consigliere ha rifiutato l’opportunità che gli era stata offerta e ha preferito guidare una prima contestazione all’esterno del Palazzo della Prefettura. I contestatori erano proprio pochini, non più di una ventina, e la presenza delle forze dell’Ordine ha consentito che i partecipanti potessero entrare senza alcun disturbo. Peraltro una decina di contestatori sono entrati, frammisti al pubblico, e durante l’intervento dell’infettivologa dott.ssa Chiara Atzori hanno iniziato a disturbare con schiamazzi. Il tutto però è durato una manciata di minuti. Alcuni agenti in borghese sono prontamente intervenuti, consentendo così il regolare svolgimento del convegno e tutelando il diritto degli oratori e degli ascoltatori.

Ciò che vi abbiamo riferito è molto molto significativo: perché rifiutare la possibilità di intervenire dal palco degli oratori e scegliere di fare schiamazzi per disturbare? Perché, è chiaro, se non si hanno argomenti non li si possono neppure esporre. L’unico vero argomento di questi personaggi è la volontà di togliere la libertà di parola a chi non la pensa come loro. Questa volta non ci sono riusciti, ed è doveroso un ringraziamento agli Agenti dell’ordine, che si sono mossi con discrezione e grande efficienza.

Se ben riflettiamo, siamo davvero al mondo alla rovescia: per dire cose che, in fondo, sono delle ovvietà (come già si sottolineò al precedente convegno, svolto il mese scorso a Verona), c’è bisogno di essere assistiti da Polizia e Carabinieri. C’è quasi dell’umoristico in questi personaggi che per difendere “la libertà” devono anzitutto toglierla a quelli che, a loro insindacabile giudizio, sono i nemici della libertà!

Insomma, la azioni di disturbo ci sono state, non hanno assolutamente pregiudicato lo svolgimento del convegno, ma sono state estremamente significative per capire l’atmosfera in cui si vive e il curioso concetto di libertà che anima certi personaggi…

Parliamo ora succintamente degli interventi. La dottoressa Chiara Atzori ha sottolineato la necessità di moltiplicare questi incontri perché purtroppo a molti non è chiara la reale portata della prevista legislazione in materia di “omofobia”. È necessario approfondire, sia per il diritto del cittadino a una informazione corretta, sia per i politici, che spesso, duole dirlo, si trovano a votare leggi senza aver le idee chiare su ciò che stanno votando.  La proposta di legge, già passata alla Camera e che tra non molto sarà in discussione al Senato, non solo porterà, se approvata in via definitiva, al definitivo crollo di ogni valore morale – e quindi, parliamoci chiaro, al crollo della società – ma esprimerà anche tutta la sua carica liberticida, tappando la bocca, con sanzioni penali, a ogni dissenso in materia di “cultura” (chiamiamola così…) del gender. La nuova prospettata legge sarebbe un passo ulteriore verso quello Stato totalitario che già, giorno dopo giorno, ci sta avvolgendo nei suoi lacci. E ci si arriverà, inevitabilmente, se non si capisce che siamo ben al di là di una generica “difesa degli omosessuali” (che non si capisce bene da cosa debbano essere difesi, essendo cittadini come tutti gli altri): siamo al delirio hitleriano della morale di Stato, dell’uomo nuovo creato per legge, della repressione violenta del dissenso (quanto già accade in Francia è istruttivo).

Il prof. Mario Palmaro, docente di Filosofia del Diritto e di Bioetica, ha parlato, tra l’altro, della necessità di non perdere occasione di usare gli spazi di libertà, come il convegno di ieri e come i prossimi che seguiranno, per proseguire nella battaglia in difesa della libertà e dell’ordine naturale. Ora questa libertà c’è ancora, e se ne sappiamo fare buono uso senza timidezze e paure varie, potremo conservarla, per noi e per i nostri figli. Ma se noi stessi, magari per il disgraziato “amore per il quieto vivere”, non useremo tutti gli spazi disponibili, di sicuro questi spazi verranno occupati da chi non si preoccupa nemmeno di argomentare le proprie idee, ma con sicurezza e con violenza si impone e toglie agli altri la libertà di esprimersi. Un esempio lampante in tal senso è venuto dallo stesso convegno di ieri. Riflettiamo ancora sul fatto che ai contestatori era offerta, democraticamente, la possibilità di intervenire dal palco degli oratori. No: il loro vero spirito lo hanno mostrato con le loro azioni: contestazione violenta, negazione della libertà di espressione degli avversari. Vogliamo che tutto ciò diventi la regola?

Proprio perché prosegua questo importantissimo lavoro di chiarimento, l’Associazione Famiglia Domani ha già in programma altri analoghi convegni in ogni parte d’Italia: Roma, Firenze, Palermo, Catania, Cremona, Potenza, né l’elenco è definitivo.

Per concludere, ci rallegriamo per il successo del convegno milanese, che di certo è un passo avanti importante per la difesa della civiltà e della libertà e ci auguriamo che altrettanto accada nei prossimi convegni.

Esprimiamo tutta la nostra gratitudine a quanto stanno facendo gli instancabili organizzatori. Il loro lavoro è davvero preziosissimo. È in ballo l’avvenire della nostra Italia, un grande Paese, di grandi tradizioni cristiane. È in ballo l’avvenire dei nostri figli, a cui vogliamo lasciare in eredità una società serena e civile.

Naturalmente concludendo voglio ringraziare anche il Dott. Alfredo De Matteo, che è stato interlocutore disponibile, chiaro e cortesissimo.

Proseguiamo, sulla strada della Verità.

Fonte: Grande successo ieri sera a Milano del convegno sull’ideologia del gender – di Paolo Deotto | Riscossa Cristiana.

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