HALLOWEEN: L’ANTIFESTA DA BOICOTTARE di Luca De Netto | Identità Europea

Chissà cosa potrebbero pensare tutte quelle mamme alla moda che vestono i propri ignari pargoli da streghe o da scheletri, o quegli imbecilli (nel senso etimologico di in-belli, non adatti per la guerra, culturale s’intende) che la sera del 31 di ottobre si imbacuccano per partecipare a commerciali ed americanizzati party di Halloween, se sapessero di essere da un lato strumenti e dall’altro testimoni di qualcos’altro. Ma diciamoci la verità: è difficile che qualcuno si vada a porre un problema del genere, nonostante da diverso tempo la Chiesa Cattolica abbia lanciato una sorta di allarme sulla celebre festa americana.[1]

Non vogliamo assolutamente entrare in un ambito, quello teologico e quello della cura della salus animarum, che non possiamo affrontare perché di altrui competenza, e che dunque non possiamo indicare se sia giusto o meno. Si può invece provare a dare una lettura del fenomeno da un punto di vista che si potrebbe definire, con le dovute cautele, di natura antropologica. Pensiamo dunque a questi locali agghindati, alle zucche, alle candele, ai travestimenti: insomma, un vero e proprio mix di mondanità importata da oltreoceano. Ma possibile che un qualcosa di così apparentemente estraneo abbia prese piede con tale facilità anche tra i giovani della vecchia Europa?

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