Hanno sfrattato la libertà. | Da Porta Sant’Anna

Hanno sfrattato la libertà. Non è una bella notizia, ma si direbbe che nessuno si lamenti in maniera preoccupante. Chi leva la voce, è zittito con una immediatezza che diventa violenta nei contenuti e nei modi. Il che non sembra proprio un esercizio corretto di logica.

In questi giorni ho ripreso in mano l’epistolario tra Clive Staples Lewis e S. Giovanni Calabria. In una lettera del 17 marzo 1953 lo scrittore anglicano osserva: “Le cose che dice riguardo alla condizione attuale degli uomini sono vere: anzi la situazione è ancora peggiore di quanto lei dice. Infatti non trascurano solo la legge di Cristo, ma anche la legge di natura, conosciuta dai pagani. Ora infatti non si vergognano dell’adulterio, del tradimento, dello spergiuro, del furto e degli altri peccati che, non dico i maestri cristiani, ma gli stessi pagani e i barbari condannarono.

Sbagliano coloro che dicono: “Il mondo ridiventa pagano”. Magari lo diventasse! In realtà cadiamo in uno stato ben peggiore. L’uomo post-cristiano non è per niente simile all’uomo pre-cristiano. I due distano l’uno dall’altro come una vedova da una vergine: non c’è niente in comune tra queste se non la mancanza dello sposo: ma è molto grande la differenza tra la mancanza dello sposo futuro e quella dello sposo perduto”.

Non si può dire che Lewis abbia torto. Semmai in questi decenni la distanza tra i due tipi di uomo si è acuita insieme con il progressivo superamento della condizione post-cristiana.

Non è certo bella la vedovanza della nostra cultura. La prima settimana dell’anno è un concentrato assai interessante del modo in cui ci si consola del lutto. Gli oroscopi hanno sentenziato per tutti e su tutto, anche sui rotocalchi che si distinguono per la professione di fede laicista. Mentre in Francia si discute della possibilità per due persone dello stesso sesso di poter ricorre all’inseminazione artificiale, due nostri connazionali rientrano in patria dagli Stati Uniti con un bebè che avrà un genitore uno e un genitore due. Mentre in Siria piovono proiettili sui bambini, da un’altra parte del mondo si leva l’allarme per gli elefanti. Mentre in Nigeria i cristiani sono diventati carne da macello, dalle nostre parti altri cristiani promuovono petizioni per il riconoscimento dei diritti civili. Mentre da noi si discute di tasse e di immobili, quelli che gli immobili li abitano non sanno più come tirare. Per non dire delle quotidiane violenze, delle sopraffazioni, dei litigi e dei rancori. E delle sentenze che contribuiscono a creare lo stordimento delle coscienze, l’assuefazione delle volontà, l’asservimento delle libertà dei singoli a quella libertà che qualcuno ritiene di dover finalmente offrire all’umanità.

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