I cattolici perseguitati sotto il regime ateo cinese

In Italia, i sedicenti alfieri dei cosiddetti “diritti civili” o “diritti delle minoranze”,  come Giuseppe Cruciani e Pierluigi Battista, stranamente parlano soltanto di gay e della loro presunta discriminazione (come si può sentirsi discriminati avendo la totalità del potere mediatico dalla propria parte pronto a tacciare di omofobia chiunque osi esprimere un punto di vista differente? Come si può ritenere attendibili indagini sulla discriminazione basate su auto-dichiarazioni degli stessi omosessuali? Come si può sentirsi discriminati contando su schiere di riviste, giornali, social network e siti web con cui far sentire la propria voce? Come si può sentirsi discriminati sapendo che in Parlamento siedono politici con l’unico compito di occuparsi dei “diritti dei gay”?).

Se questi paladini dei diritti umani fossero davvero tali, si occuperebbero anche di altre discriminazioni (quelle vere, e non politicamente corrette), come ad esempio dei cristiani e degli atei perseguitati, incarcerati e messi a morte dai regimi islamici e induisti. O dei cattolici perseguitati sotto l’ateo-comunismo di stato cinese.

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