“I cristiani non possono tacere”

Relazione di mons. Crepaldi al Convegno di presentazione del IV Rapporto sulla Dottrina sociale della Chiesa

ROMA, Sunday, 27 January 2013 (Zenit.org).

Riprendiamo la relazione introduttiva al Convegno di presentazione del IV Rapporto sulla Dottrina sociale della Chiesa dell’Osservatorio internazionale Cardinale Van Thuân, pronunciata sabato 26 gennaio 2013 nella Sala della Camera di commercio di Trieste da monsignor Giampaolo Crepaldi, vescovo della diocesi triestina.

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Ci ritroviamo ancora una volta per la presentazione dell’annuale Rapporto sulla Dottrina sociale della Chiesa nel mondo che l’Osservatorio Cardinale Van Thuân ha curato insieme ad altri cinque Istituti di ricerca internazionali. Rispetto all’edizione dell’anno scorso, presentata a Palazzo Diana il 3 dicembre 2011, si è aggiunta alla squadra l’Area di ricerca in Dottrina sociale della Chiesa della Pontificia Università Lateranense. E’ stato lo stesso Magnifico Rettore della Lateranense, S. E. Mons. Enrico Dal Covolo, a caldeggiare questa collaborazione e la cosa ci ha molto onorato.
Come sapete, il Rapporto non analizza un singolo tema, ma fa una rassegna dei fatti e delle tendenze più significative nell’anno di riferimento – per questo Quarto Rapporto si tratta del 2011 – nei cinque continenti. Esso analizza anche la scena internazionale e l’attività della Santa Sede, nonché il Magistero del Santo Padre. Pur costruendo un affresco complesso e pur toccando varie tematiche nel campo della giustizia e della pace, il Rapporto si concentra su una tendenza emergente e sintetica che caratterizza l’anno in esame. Non fa solo una rassegna o una cronaca, ma tenta un discernimento, segnalando il fenomeno più importante, nel bene e nel male.
Potremmo dire che indica una emergenza. Ebbene, questo Quarto Rapporto ha individuato questa emergenza nella “Colonizzazione della natura umana”, il cui processo viene documentato ampiamente con fatti e nomi.
Nel 2011, anno di riferimento del Rapporto, il caso che a livello mondiale ha fatto più scalpore è stato quello dell’Argentina. Il Rapporto lo documenta nel dettaglio in quanto uno dei Centri di ricerca che hanno collaborato con l’Osservatorio per la stesura del Rapporto è il CIES di Buenos Aires. Nel giro di un solo anno – il 2011 appunto – quel grande Paese di tradizione cattolica ha avuto una legge sulla procreazione artificiale che ha denaturalizzato la procreazione, una legge sul riconoscimento sulla “identità di genere” che ha denaturalizzato la famiglia e una modifica del Codice civile per permettere l’”utero in affitto” che ha denaturalizzato la genitorialità e la filiazione. Nel giro di un solo anno è stata rivoluzionata la base dell’intera società argentina, è stata messa da parte la nozione di “natura umana” ed è stata violentemente posta in angolo l’ispirazione della fede cattolica per la costruzione della società.
Perché abbiamo chiamato questo processo con il termine di “colonizzazione” – colonizzazione della natura umana – ? Perché l’ideologia che provoca questa colonizzazione è occidentale. E’ espressione di una cultura nichilista che intende ormai superare completamente il concetto di natura umana. Ed infatti è proprio qui, in Europa, che il congedo dalla natura umana sta ottenendo i risultati più inquietanti. L’Europa che diffondeva il cristianesimo e, con esso, la tutela della natura umana creata da Dio, ora esporta il superamento della natura umana verso una identità da costruirsi liberamente: maschio o femmina, madre o padre, moglie o marito … non si è, si diventa.

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