Gli islamisti si scagliano sugli oppositori: almeno due le vittime, centinaia i feriti
« I Fratelli musulmani sono arrivati in massa, hanno sradicato le tende, lanciato bottiglie molotov e preso a pugni i manifestanti. Molti di loro erano armati ». Wahel Sabry mostra i segni delle percosse ricevute al capo e sulle braccia, durante i violenti scontri di ieri sera tra i dimostranti pro e anti Morsi, al Palazzo presidenziale di Ittahandiya, nel cuore del quartiere cairota di Heliopolis. Il bilancio sarebbe di almeno due morti e centinaia di feriti da una parte e dall’altra. Anche se il ministero della Sanità ha negato i decessi. «Qualcuno ha tentato di reagire lanciando delle pietre, poi ci siamo riparati nelle vie limitrofe ed è iniziata la battaglia», testimonia Wahel, uno degli studenti del Movimento 6 aprile, che martedì scorso avevano marciato verso la residenza presidenziale, costringendo la polizia a ritirarsi e Mohammed Morsi ad abbandonare l’edificio. Ci si attendeva una reazione da parte dei sostenitori del presidente egiziano, specie dopo la convocazione di una contro-manifestazione a Heliopolis, da parte dei Fratelli Musulmani. Ne è venuto fuori un feroce combattimento, proseguito per ore, anche dopo l’arrivo degli agenti anti-sommossa. La rabbia dei supporter del capo di Stato si è scagliata sulle migliaia di manifestanti che avevano trascorso la notte accampati davanti al palazzo presidenziale, dove ieri mattina Morsi è tornato regolarmente a lavoro. «La responsabilità di quanto accaduto ricade interamente sul presidente Morsi – ha dichiarato ieri Mohamed El Baradei, in rappresentanza del Fronte di salvezza nazionale, in una conferenza stampa congiunta con gli altri due leader Amr Moussa e Hamdin Sabbahi – la sua legittimità è ormai compromessa». E dire che, durante l’intera giornata si erano susseguiti gli inviti alla moderazione da parte del presidente e del suo staff. Il portavoce alla presidenza Yasser Ali aveva invitato le parti a non contrapporsi violentemente in strada. E, in serata, anche l’Università islamica di al-Azhar ha esortato alla calma. L’incertezza istituzionale è totale. Di ieri sera la notizia delle dimissioni di tutti i 17 consiglieri del presidente.
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