I Giuristi per la Vita esprimono la loro solidarietà all’Avv. Cerrelli

L’Associazione Giuristi per la Vita esprime la propria solidarietà e pieno sostegno all’Avv. Giancarlo Cerrelli, Vice presidente nazionale dell’U.G.C.I., fatto oggetto di vergognosa censura da parte di solerti custodi della strisciante dittatura del politically correct in occasione di un convegno svoltosi lo scorso 13 aprile a Cirò Marina (Crotone) dal titolo “Emigrazione… dal 1861 ad oggi”, al quale il giurista cattolico era stato invitato come relatore dinanzi ad un pubblico di alunni delle scuole medie ed elementari.
In tale contesto l’Avv. Cerrelli ha accennato, tra l’altro, anche ai radicali cambiamenti culturali e legislativi in atto riguardo al concetto di famiglia, evidenziando, in particolare, il tentativo da parte di movimenti e correnti di pensiero, di equiparare ad essa ed al matrimonio – quali sono definiti dalla nostra Costituzione – qualsiasi altra unione o convivenza anche tra persone dello stesso sesso.
Alcuni adulti presenti tra il pubblico interrompendolo, lo hanno accusato di aver operato una discriminazione su base sessuale con conseguente scatenamento di reazioni chiassose da parte di altri militanti dell’ideologia gender, tanto sbandierata anche nelle cosiddette “pubblicità-progresso” passate sulla TV pubblica a spese dei contribuenti.
L’Avv. Cerrelli ha dovuto interrompere il proprio intervento ed è stato letteralmente cancellato dal programma così come dai resoconti del convegno riportati dalla stampa.
I Giuristi per la Vita denunciano quest’ultimo tentativo, tra i tanti che si stanno recentemente verificando, di tacitare chi non intende allinearsi a questa nuova ideologia proposta da cattivi maestri di (in)tolleranza che imperversa sempre più nelle scuole, nelle aule dei tribunali e nelle pubbliche istituzioni.
Ad essi si ricorda il chiaro dettato della nostra Costituzione che riconosce e regola la famiglia come società naturale fondata sul matrimonio (art. 29) tra un uomo ed una donna («genitori») a cui spettano il diritto-dovere «di mantenere, educare ed istruire i figli» (art. 30).
Si ricorda inoltre che saranno intraprese iniziative in tutte le sedi opportune, politiche, giudiziarie, ecc., per evitare che questi principi costituzionali siano inquinati da ogni ideologica distorsione, e per tutelare il diritto intangibile di ciascuno di proclamare i suddetti principi come indefettibili capisaldi di ogni sana società che voglia guardare al futuro con ottimismo e speranza e di criticarne doverosamente le caricature.

IL PRESIDENTE
Avv. Gianfranco Amato

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