Il Big Bang: essere scienziati è compatibile con l’essere credenti

di Patrizia Stella

Doveroso chiarimento: ritengo opportuno chiarire qualche dubbio postomi a seguito di queste lettere che esulano dall’argomento della fede per invadere il campo della scienza, come se compito del cristiano fosse solo quello di pregare Dio alla cieca, estraniandosi dal resto del mondo. Si tratta di argomenti accessibili a tutti, e non solo prerogativa per esperti, come neppure io lo sono, argomenti che un credente di media cultura (come è ormai la maggior parte della gente) ha il dovere di affrontare, approfondire e almeno in buona parte risolvere, se non vuole cadere nelle solite trappole del nemico che vuole rendere sempre più insanabile, come detto, la spaccatura tra fede e ragione, tra Parola di Dio e parola della scienza, relegando i credenti, a forza di menzogne, nella categoria degli imbecilli.
Mio intento è solo quello di invogliare la gente a leggere almeno qualcuna delle opere evidenziate nelle note, perché, mentre parlano di scienza in modo chiaro e accessibile alla media cultura, sono aiuti formidabili per capire e gustare anche le verità della nostra fede contenute nel “Credo”, nella certezza che il Dio cristiano, Uno e Trino, non ci inganna chiedendoci di inginocchiarci davanti a Lui, piuttosto che davanti a ‘sua maestà’ Darwin, responsabile di aver eliminato il Dio vero per intronizzare ‘il caso’, cioè un assioma infondato e gratuito come unico artefice della vita. Non possiamo più accettare che cristiani impegnati per la nuova evangelizzazione, studenti, docenti, per non dire sacerdoti o Vescovi, continuino a difendere, anche se in buona fede, la teoria dell’evoluzionismo (che non è l’evoluzione) che nega la creazione, teorie che, soprattutto con le ultime scoperte del DNA e di quelle cosmologiche di cui accenneremo, hanno subìto una clamorosa sconfitta.
Io stessa, anni addietro, dopo aver letto qualcuna di queste opere e ascoltato opportune conferenze, (ricordo in particolare quelle assai incisive dei prof. Giancarlo Cavalleri e Francesco Grianti, docenti universitari di fisica generale e nucleare), ho dovuto in un certo senso riformulare con grande gioia il mio atto di fede, come una nuova, luminosa conversione, pur essendo sempre stata credente, perchè finalmente ho capito che la Parola di Dio è la stessa parola della scienza, però quella vera, e non quella strumentalizzata da falsi scienziati al fine di demolire la nostra fede cattolica. La cultura mondiale di tutti i tempi brulica di scienziati e umanisti credenti di altissimo livello, molti di essi cattolici, come ha segnalato in un libro molto interessante il prof. Francesco Agnoli: ‘Scienziati, dunque credenti!’.[1]
Ma chi ha il coraggio di citare questi illustri personaggi nelle nostre scuole, nei nostri seminari, nei nostri istituti teologici e religiosi, dove troneggia come verità assoluta l’abominevole e falsa figura dello scimmione che si alza un po’ alla volta su due piedi, come se questo fosse sufficiente per giustificare la differenza abissale che distingue l’uomo da qualunque altro essere vivente? Non solo biologica (c’è più informazione in una sola cellula umana che in tutte le cellule animali messe insieme), ma spirituale: il linguaggio, la coscienza di sé e dell’universo, lo studio, la libertà, il rapporto con il Trascendente, perché l’uomo è l’unico essere fatto a ‘immagine e somiglianza di Dio’, e destinato alla Vita Eterna.

Cliccare sul link per continuare a leggere: Il Big Bang: essere scienziati è compatibile con l’essere credenti.

Print Friendly, PDF & Email
Questa voce è stata pubblicata in Varie. Contrassegna il permalink.

I commenti sono chiusi.