Il cardinale Wuerl: il mondo ha sete di Dio, occorre rinnovare testimonianza e linguaggi

Di fronte ad uno “tsunami di influenza secolare” che dagli anni ’70 e ’80 ha cambiato “in modo drammatico” il volto delle nostre società, i cristiani superino la sindrome dell’imbarazzo di annunciare Gesù. Così il relatore generale del Sinodo sulla nuova evangelizzazione, cardinale Donald Wuerl, arcivescovo di Washington, lunedì scorso ha aperto i lavori dell’assise che si svolge a 50 anni dal Concilio Vaticano II. Ascoltiamo il porporato al microfono di Paolo Ondarza:
R. – The council began with…
Il Concilio è iniziato con la richiesta del Beato Papa Giovanni XXIII di portare l’antica e vera fede e proclamarla in modo che potesse essere ascoltata oggi, dalla cultura moderna in cui viviamo. Aggiornare l’annuncio della fede, presentarla nella sua verità, ma in un linguaggio che potesse essere capito oggi. La nuova evangelizzazione è questo: portare il mistero meraviglioso della nostra fede, la rivelazione di Gesù Cristo, ed annunciarla ad un mondo che ha bisogno di ascoltare il Vangelo, ma in un tono, un linguaggio che tocchi la gente dei nostri giorni.

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