IL COMPLOTTO DEI MODERNISTI

di P. Giovanni Cavalcoli, OP

psnvI modernisti sono riusciti a mettere il Papa nelle condizioni di dover dare le dimissioni. Certo il Papa nella dichiarazione nella quale spiega i motivi delle dimissioni questo non lo dice apertamente, ma lo lascia intendere quando accenna ai gravi problemi per la fede che sono connessi col suo gesto.

Il motivo della debolezza della salute ha molto il sapore della cosiddetta “malattia diplomatica”, tradizionale scusa che si avanza per declinare un impegno imbarazzante o troppo gravoso, un piccolo espediente del Papa in linea col suo stile delicato ed allusivo, forse un po’ timido, che ha caratterizzato questi anni del suo Pontificato, senza che peraltro siano mancati gesti e richiami molto forti, come per esempio quando accennò alla “sporcizia” nella Chiesa, e più volte ha denunciato il relativismo, il carrierismo, la corruzione morale e ancor più spesso la grave crisi di fede presente nella Chiesa o ha parlato del “bastone del pastore”.

Indubbiamente nessuno più di lui con la sua grande cultura teologica e l’esperienza di vent’anni a capo della CDF conosce bene la situazione della fede all’interno della Chiesa, come fece già capire nella famosa intervista che gli fece Messori “Rapporto sulla fede”, pubblicato nelle Edizioni Paoline nel 1983. Si tratta di una analisi molto lucida i cui termini essenziali hanno continuato fino ad oggi ad essere l’oggetto dell’attenzione e della preoccupazione del Sommo Pontefice, senza per questo ovviamente che egli abbia misconosciuto gli aspetti positivi del cattolicesimo moderno, come effetto soprattutto del rinnovamento promosso dal Concilio Vaticano II.

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