Il cordoglio del Papa per la morte del cardinale Glemp: difensore della dignità dell’uomo in tempi difficili

Si è spento ieri, in un ospedale di Varsavia, il cardinale Jozef Glemp: operato nel marzo scorso per un tumore al polmone, aveva 83 anni. Il Papa ha espresso il suo cordoglio in un lungo messaggio in cui ha definito il porporato un difensore della dignità di ogni uomo in un’epoca difficile. I funerali dell’arcivescovo emerito di Varsavia si svolgeranno lunedì prossimo alle 11.00 nella Cattedrale della capitale polacca. Il servizio di Sergio Centofanti:

Il Papa, in un telegramma al cardinale Kazirnierz Nycz, arcivescovo metropolita di Varsavia, esprime il proprio dolore per la morte del porporato, unendosi alla Chiesa in Polonia “nella preghiera di ringraziamento per la vita e l’impegno pastorale di questo benemerito Ministro del Vangelo”. “Caritati in iustitia – per la carità nella giustizia – questo motto episcopale – sottolinea Benedetto XVI – lo ha accompagnato durante tutta l’esistenza ed ha indirizzato il suo modo di pensare, di valutare, di fare le scelte, di prendere le decisioni e di offrire le linee dell’azione pastorale. Era un uomo ‘giusto’, nello spirito di san Giuseppe suo Patrono e di coloro che nella tradizione biblica hanno saputo ascoltare la voce della chiamata di Dio indirizzata non solo personalmente a loro, ma anche alle comunità, alle quali erano inviati. Tale giustizia – scrive il Papa – ricca dell’umile adesione alla volontà di Dio, è stata la base del suo profondo amore per Dio e per l’uomo, che era la luce, l’ispirazione e la forza nel difficile ministero di guida della Chiesa in un’epoca, in cui significative trasformazioni sociali e politiche interessarono la Polonia e l’Europa”. Il Santo Padre ricorda, poi, che “l’amore di Dio e della Chiesa, la premura per la vita e la dignità di ogni uomo, hanno fatto di Lui un apostolo dell’unità contro la divisione, della concordia davanti allo scontro, della comune costruzione di un futuro felice sulla base delle passate, gioiose e dolorose esperienze della Chiesa e del popolo”. E continuando l’opera del cardinale Wyszynski, in costante comunione e legame spirituale con Giovanni Paolo II, “con grande prudenza, risolveva tante questioni e problemi nella vita politica, sociale e religiosa dei Polacchi. Fidandosi della Provvidenza Divina – nota Benedetto XVI – guardava con ottimismo verso il nuovo millennio, nel quale gli è stato dato di introdurre la comunità dei credenti in Polonia”.

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