Il fallimento della contraccezione: il caso inglese | UCCR

Troppi aborti tra le giovanissime? Un numero eccessivo di gravidanze indesiderate? No problem: basta promuovere più contraccezione e tutto si sistema. E’ più o meno questo il ragionamento che, ormai da molti anni, uomini delle istituzioni e talvolta anche celebri intellettuali propongono allorquando viene ricordato loro il problema mai risolto degli aborti tra donne anche molto giovani. Ora, posto che la gran parte delle pillole contraccettive – anche se taluni si ostinano a negarlo – sono potenzialmente abortive ed anche se numerosi studi hanno confutato questa credenza, riteniamo non ci sia lezione più autorevole di quella dei casi concreti. Prendiamo quindi, per stare all’attualità, il caso inglese.

Per chi non lo sapesse la Gran Bretagna è un Paese dove da alcuni anni – allarmati dal fenomeno abortivo tra le adolescenti e dal fatto che il numero complessivo delle interruzioni volontarie di gravidanza, anziché calare, abbia ripreso a salire – si è deciso di investire massicciamente nella diffusione di contraccettivi. Ebbene, con questo tipo di programma si è verificato un fatto totalmente inaspettato: le cose sono peggiorate.

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