Il Fatto Quotidiano: i laici non frequentino le scuole cattoliche! | UCCR

Continua la furibonda campagna anticattolica degli amici de Il Fatto Quotidiano. Pochi giorni fa avevano criticato il quotidiano Repubblica per aver osato introdurre tra i suoi collaboratori due esponenti cattolici non anticlericali, ovvero l’ex portavoce di Giovanni Paolo II, Navarro Valls e il vaticanista Paolo Rodari. Il 5 marzo se la sono invece presa con il vicepremier inglese Nick Clegg, non credente dichiarato, per aver osato scegliere di mandare il figlio Antonio in una scuola pubblica cattolica, ovvero il prestigioso London Oratory nel quartiere di Fulham.

In realtà Il Fatto arriva tardi, la notizia è vecchissima, ne avevamo parlato noi già nell’ottobre 2010. L’articolo è firmato da Caterina Soffici, la giornalista che non fa acquisti se nel negozio c’è una pubblicità con una donna seminuda perché è combattiva sull’«immagine che si dà delle donne», poi però non dice nulla (anzi, magari applaude pure) quando le Femen usano le loro nudità per mandare messaggi politici e anticattolici.

La Soffici è quella che ha parlato in Italia dell’articolo del Guardian sul denaro che il Vaticano avrebbe ricevuto da Mussolini nel 1920 in cambio del suo sostegno. Lo ha presentato così: «nello stile del miglior giornalismo investigativo britannico, il Guardian di ieri ha scodellato uno scoop coi fiocchi». Peccato che il presunto scoop sia stata una gaffe colossale ai danni del quotidiano inglese, simile a quelle che beccano solitamente i giornalisti de Il Fatto, come abbiamo già mostrato. Recentemente perfino Sergio Romano ha spiegato che l’articolo del Guardian «è viziato da una svista storica, più volte ripetuta nel testo, che ha il brutto odore del più vecchio e trito anti-papismo inglese».

Tornando a Clegg e alla scuola cattolica, la Soffici afferma: «anche Nick Clegg ci è cascato […] ateo dichiarato a capo di un partito, quello liberaldemocratico, che si dichiara laico per definizione, ha iscritto il figlio maggiore Antonio al London Oratory». E poi l’accusa diretta: «L’ateo Clegg si cela dietro la fede della moglie, spagnola e cattolica. Tutto il mondo è paese». La Soffici è costretta comunque ad ammettere che le scuole «cattoliche sono sovvenzionate dallo Stato, quindi gratis e pubbliche e generalmente buone rispetto alle altre statali». Dunque, ricapitolando, laici e non credenti non devono iscrivere i figli alle scuole cattoliche, nemmeno se hanno una moglie cattolica, nemmeno se queste scuole sono le migliori dello Stato, altrimenti Il Fatto Quotidiano si arrabbia. Robe da matti!

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