Il fronte laico contro le nozze gay – [ Il Foglio.it › La giornata ]

A chi conviene attribuire ai clericali un successo che è di tutti

Il governo francese ostenta sicurezza, dopo il successo della “manif pour tous” contro il progetto di legge sul matrimonio e le adozioni omosessuali (“mariage pour tous”) che domenica ha portato in piazza a Parigi centinaia di migliaia di persone. Hollande fa sapere che nulla è cambiato, si va avanti senza ripensamenti. Più nervoso, il Nouvel Observateur attaccava ieri l’umorista Frigide Barjot, principale portavoce della manifestazione e anima “rabelaisiana” del variegato movimento che si contrappone al progetto di legge, descrivendola come “pericolosa marionetta della chiesa cattolica”, interessata a “rimettere in discussione la laicità della Repubblica”. Tre giorni prima, la sociologa delle religioni Danièle Hervieu-Léger, sul Monde, scriveva che, se “nel dibattito sul ‘mariage pour tous’, non sorprende che la chiesa cattolica faccia sentire la propria voce… sorprende di più che eviti accuratamente ogni riferimento a una proibizione religiosa. Per rifiutare l’idea del matrimonio omosessuale, la chiesa invoca infatti un’antropologia che la sua ‘esperienza in umanità’ la autorizza a riferire a tutti gli uomini, e non solo ai suoi fedeli”. La studiosa sarà rimasta ancor più sorpresa nel constatare che, nella “manif pour tous”, parole d’ordine confessionali non c’erano proprio. C’erano invece persone comuni, c’erano spezzoni di corteo che agitavano il codice civile della République, c’erano gay che rivendicano la loro diversità ma non vogliono per sé matrimonio, adozione e procreazione medicalmente assistita. Perché “la coppia omosessuale è diversa da quella eterosessuale, per un semplice dettaglio: non può dare origine alla vita, per cui ha bisogno di una forma di unione specifica che non sia il matrimonio. Ha bisogno di un’altra cosa perché la realtà delle coppie omosessuali è diversa da quella delle coppie eterosessuali” (Nathalie de Williencourt, portavoce di Homovox, intervistata dal settimanale Tempi).

Nella Francia che dovrebbe accettare senza fiatare una rivoluzione radicale nello statuto del matrimonio e della filiazione legale (quella concreta continua ad aver bisogno di un maschio e di una femmina, sia pur ridotti a sperma e ovociti venduti e a utero in affitto), c’è chi non digerisce la realtà: gli oppositori al “mariage pour tous” non sono clericali e omofobi, come pure piacerebbe al philosophe Bernard-Henri Lévy (sul Corriere, ha accusato preventivamente di “fondo di omofobia” una mobilitazione alla quale perfino l’Eliseo ha dovuto riconoscere compostezza e rispetto per le persone).

Cliccare sul link per continuare a leggere: Il fronte laico contro le nozze gay – [ Il Foglio.it › La giornata ].

Print Friendly, PDF & Email
Questa voce è stata pubblicata in Europa. Contrassegna il permalink.

I commenti sono chiusi.