Il genetista Collins: «ritengo che le leggi della natura siano opera di Dio» | UCCR

Esattamente due anni fa, il 27 settembre 2010, il più influente e importante scienziato del mondo, il genetista Francis Collins, noto per aver guidato l’equipe di ricercatori che ha decifrato il genoma umano e attuale direttore del National Institutes of Health, ovvero la principale agenzia di ricerca scientifica e biomedica del governo degli Stati Uniti (e quindi del mondo), ha risposto ad un paio di domande circa il rapporto tra scienza e fede. Due ambiti che lo riguardano in prima persona, essendo lui ricercatore scientifico ma anche devoto cristiano, autore anche di Il linguaggio di Dio. Alla ricerca dell’armonia tra scienza e fede(Sperling & Kupfer 2007)

Egli ha ribadito una visione realista dei rapporti che intercorrono tra i due ambiti: «la scienza cerca di ottenere risposte rigorose alle domande su “come” funziona la natura, e generalmente è abbastanza affidabile […], quindi, se volete rispondere a questo tipo di domande, come funziona la biologia per esempio, la scienza è la modalità per arrivarci. Gli scienziati sono turbati dal suggerimento che altri tipi di approcci possano essere adottati per ricavare verità sulla natura». Ecco il principale errore di alcune persone, che utilizzano argomenti teologici per spiegare contesti di competenza scientifica. Ma la fede, spiega Collins nell’intervista, «risponde a una diversa serie di domande. Ed è per questo che io non credo ci debba essere un conflitto. I tipi di domande a cui la fede può indirizzare una risposta, sono nel campo filosofico: “perché siamo tutti qui?”, “perché c’è qualcosa invece che nulla?”, “esiste un Dio?”. Queste non sono questioni scientifiche e la scienza non ha molto da dire su di esse».

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