Il partner cancella il padre | Cronaca | www.avvenire.it

Un bracciale che rappresenta un cambio di civiltà. A questo bracciale plaude un amministratore come Alessandro Zan, assessore comunale a Padova. E per lo stesso invece s’indigna un dirigente del Movimento per la vita come Ubaldo Camilotti, anche lui di Padova. Siamo nella clinica ostetrica dell’Università di Padova.

Nei mesi scorsi – ma la notizia si è piazzata alla ribalta solo in queste ore – l’azienda ospedaliera di Padova ha autorizzato che la dicitura di “padre” venisse sostituita da quella di “partner” in uno dei tre bracciali che vengono consegnati al neonato e ai suoi genitori per facilitare l’identificazione e la fruizione dei servizi. Una “madre”, e fin qui nessuno obietta, dà alla luce il figlio. Il padre? Il personale della maternità non lo trova e viene poi a sapere che la mamma del piccolo ha una compagna. La quale, evidentemente, non ha la paternità del figliolo. Ce l’ha uno sconosciuto che ha messo a disposizione il seme.

Un procedimento avvenuto con ogni probabilità all’estero, perché vietato dalla legislazione italiana. Al momento della nascita, la donna che si accompagna alla madre ha firmato il registro dell’atto di nascita che in ospedale era stato sottoposto alla genitrice, ma ha rifiutato di ricevere il “braccialetto del papà”. Imbarazzo dei medici e in particolare del direttore della clinica, Giovanni Battista Nardelli. Come e dove è stato concepito quel bambino? Nessuna legge impone un accertamento simile.

Ecco allora la trovata. La dizione “papà” viene sostituita con quella più generica di “partner”. Il motivo? La variazione sarebbe stata decisa per venire incontro ai casi di fecondazione assistita, probabilmente portate a termine all’estero, che coinvolgono coppie di fatto omosessuali. Sorpresa da parte del professor Nardelli per il clamore derivante dalla sua scelta? Nessuna.

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