IL PDL SI INCHINA UFFICIALMENTE ALL’OMOSESSUALISMO. SI ACCOMODINO. DA PALERMO ARRIVANO INVECE BUONE NOTIZIE IN DIFESA DELLA NORMALITA’

di Andrea Moretti

Iniziamo dalle buone notizie, anche perché quelle cattive sono quotidiane e danno un po’ di nausea. Abbiamo bisogno quindi di una boccata di aria pura.

Premessa: come è noto quest’anno l’apoteosi dell’omosessualismo si celebrerà a Palermo, dal 14 al 23 giugno, con le solite cose e con l’immancabile sfilata dell’”orgoglio” omosessuale. Non torniamo nemmeno su una domanda che ci siamo posti più volte inutilmente, ossia perché mai ci sia da essere “orgogliosi” dell’omosessualità. Pretendere la logica da chi è deragliato è un’impresa inutile, e la mania di definirsi “orgogliosi” è ormai dilagata, anche fuori dall’ambiente della perversione sessuale. Torneremo in argomento, non foss’altro perché quando le cretinate si diffondono meritano un’analisi approfondita.

mnVeniamo dunque alle buone notizie: a Palermo, il 22 e 23 giugno, al Parco Cassarà, si terrà il Family Day, “Per non lasciare la città in mano al Gay Pride”, come dichiarano nel loro sito gli organizzatori dell’evento. Cos’è il “Family Day”? E’ un’occasione di incontro con le famiglie che affollano con i loro bimbi il parco, un’occasione per testimoniare la fedeltà alla famiglia, all’unica vera famiglia esistente, per garantire al bambino il sacrosanto diritto di avere uno sviluppo normale e armonioso, con un papà e una mamma. Già, perché tutti si sciacquano la bocca con la parola “diritto”, salvo scordare i diritti dei piccoli e indifesi. Nulla di strano, in una società che tranquillamente li uccide nel grembo materno col crimine dell’aborto e che ora vorrebbe anche imporre loro una crescita da incubo, in ambienti pervertiti, ma sanciti dalla legge con la contraddizione in termini del “matrimonio omosessuale”.

A breve torneremo su questa importante iniziativa con altri articoli. Fin d’ora siamo però felici di dare agli amici della Sicilia la bella notizia, che naturalmente interessa anche tutti gli italiani che non hanno rinunciato a vivere in modo normale.

Riscossa Cristiana aderisce a questa iniziativa; se il nostro sito non figura ancora tra gli aderenti, è solo perché l’iniziativa è nata da poco. A breve troverete anche il nostro nome.

E ora, mentre facciamo i più affettuosi auguri agli amici siciliani, passiamo alle notizie un tantino schifose.

Leggiamo su AdnKronos che il PdL entra ufficialmente in campo rotolandosi nel guano del conformismo. Perché lo faccia, è difficile capirlo. Forse per un calcolo – sbagliato – di convenienza elettorale? Forse per pura stupidità? Forse per qualcosa di peggio? Chi lo sa. Comunque, rimandiamo le analisi, anche perché i fatti bastano e purtroppo sovrabbondano.

Sandro Bondi, che nel PdL non è una figura di secondo piano, ma è nientemeno che il coordinatore, dichiara “non capisco, proprio non capisco, perché i cattolici debbano fare delle battaglie contro chi invoca il riconoscimento delle unioni fra omosessuali, al di là delle diverse e legittime posizioni sul significato del matrimonio”.

Il fatto che Sandro Bondi in genere “non capisca” non ci stupisce. Ognuno ha i suoi doni naturali. Prendiamo atto che non riesce nemmeno a capire perché ci sia ancora qualcuno –  e non sono solo i cattolici – che non ha confuso la parola “diritto” con “disordine”, “capriccio”, “pulsione”, “perversione”, eccetera. Prendiamo atto anche del fatto che Bondi non capisce che chi si occupa di politica deve lavorare per il bene della società, ma per farlo deve avere un minimo di idee chiare sulla distinzione tra bene e male. Lui “non capisce”. OK, nihil sub sole novum.

Alle profonde meditazioni di Bondi si unisce Galan, che tuona: “E’ giunta l’ora che si riconosca il diritto di essere cittadini italiani anche agli omosessuali, garantendogli quei diritti civili che tutt’oggi si vedono negati”. La dichiarazione è quanto mai sciocca, per due motivi: anzitutto perché non esiste norma di legge di alcun tipo che discrimini gli omosessuali (che non a caso hanno raggiunto posizioni di vertice in tanti settori pubblici e privati), e poi perché la più elementare logica impedisce di definire “diritto” un qualsiasi atto, comportamento, azione, che il soggetto interessato non può, per sua natura, compiere. Un cieco ha forse il “diritto” di guidare l’automobile? No di sicuro. Un omosessuale ha tutto il diritto di vivere la sua condizione (così come ha il diritto di farsi aiutare, se lo desidera, a ritrovare la strada della normalità), ma non ha certo il “diritto” a contrarre matrimonio e a pretendere che la sua convivenza con altro/i dei suoi stessi “gusti” sia definita “famiglia”. La famiglia, lo si è ripetuto fino alla nausea, è il fondamento stesso della Società. La “famiglia” omosessuale si traduce solo nella scelta suicida della fine della società. Punto e basta. Perché mai la legge, che esiste per il bene della società e degli individui, deve legittimare il suicidio della società?

Ma non è finita. Dulcis in fundo, ecco il garbato e grazioso Capezzone, che rispolvera la sua vecchia e mai sopita anima radicale, esprimendosi con la violenza classica di quella gente. Sì, violenza: perché Capezzone liquida chi non è d’accordo con matrimoni gay e simili panzane come “minoranze irragionevoli”. Se sono “irragionevoli” ovviamente non hanno il diritto a intervenire nel sereno dibattito che unisce in fraterno abbraccio tanti politici. Tra l’altro qui si continua a non voler capire che l’opposizione alla distruzione della famiglia non viene solo dai cattolici, ma anche da tanti cittadini che hanno ancora a cuore la salute fisica e mentale, propria e dei propri figli e che non hanno smarrito il più elementare buon senso. Sorge anche una legittima domanda: il signor Capezzone è proprio sicuro di essere in grado di valutare chi è ragionevole e chi è irragionevole?

Comunque sia, prendiamo atto del tradimento ufficiale del PdL, per bocca del suo autorevole coordinatore. È lo stesso PdL che ci chiede il voto e l’appoggio per fare da argine alla sinistra. Peccato che ormai dica le stesse e assolutamente cretine e squallide cose che dice la sinistra.

Prendiamone atto. Che altro possiamo fare? Per essere difesi da questa “destra”, è meglio non essere difesi da nessuno, e speriamo che i cattolici, che nel PdL non mancano, prendano un robusto caffè e si sveglino, salvo che siano tutti affascinati dalla kermesse oscena che si è svolta sabato a Genova.

Facciamo tanti auguri di buon proseguimento al PdL e al resto della variegata “destra” che lo vorrà seguire. Viaggeranno senza di noi e potranno fare, senza la presenza seccante di “minoranze irragionevoli”, una bella gita di piacere alle rovine di Sodoma e Gomorra. Buon viaggio.

 

PS: abbiamo motivo di credere che gran parte degli italiani, mentre tanti politici fremono per i “diritti degli omosessuali”, gradirebbero sapere come arrivare alla fine del mese…

Fonte: LA SETTIMANA POLITICA – a cura di Mauro Faverzani e Paolo Deotto. Lunedì 27 maggio 2013.

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