Il vescovo Negri paragona l’ebola alla fecondazione assistita | estense.com Ferrara

E scomoda Hitler: “Eugenetica che trovò poi i suoi esiti più nefasti nei lager”

Esiste l’epidemia dell’ebola, che ha seminato più di quattromila morti nel mondo, ed esiste l’“ebola culturale”, “spirituale” e delle “coscienze”. Il contagio della prima forse si potrà fermare. Quello della seconda sembra avere invece una “forza invincibile”. È il paragone che azzarda il vescovo di Ferrara Luigi Negri, nel suo ultimo messaggio alla città e alla diocesi a conclusione della settimana mariana.

Un messaggio che vorrebbe aprire gli occhi dei fedeli su “una generazione tendenzialmente disperata, perché priva di qualsiasi fiducia di trovare il senso ultimo dell’esistenza, o perché è addirittura incapace di formularlo nella propria coscienza”. Insomma una “enorme povertà”, che può anche “convivere con una sazietà di beni materiali e intellettuali vastissimi” e che “si diffonde irresistibilmente in tutti gli strati e le condizioni della vita sociale”.

Monsignor Negri chiarisce il suo discorso con un paragone inedito. “In tutto il mondo – scrive – c’è il pericolo dell’Ebola, ma credo che questo contagio si potrà fermare; non so però se si potrà fermare il contagio di un’“Ebola culturale”, “spirituale” e delle “coscienze” che tenta di distruggere l’umanità in noi ed accanto a noi. La sua forza sembra invincibile e condiziona pesantemente la nostra vita quotidiana, togliendola dai sentieri della fede, della speranza e della carità, e avviandola su altri che il grande filosofo tedesco, Robert Speamann, definì «sentieri oscuri del nulla»”.

In questo labirinto denso di sentieri oscuri del nulla, il vescovo individua la sua “ultima, e non meno radicale, sfida che riceviamo dal nostro tempo: la sfida sulla vita e sul suo valore assoluto, la difesa della vita nel suo misterioso cammino, dalla concezione fino alla morte naturale, che nessun potere, nessuna istanza, nessuna considerazione di carattere bio-fisiologico o statistico o di previsioni mediche, può minimamente minacciare”. In parole povere l’attacco è alla fecondazione assistita, alla diagnosi preimpianto e ricerca sulle cellule staminali embrionali. Parole che Negri bolla come “eugenetica di ispirazione laicista ottocentesca che trovò poi i suoi esiti più nefasti nei campi di concentramento”.

Non è la prima volta che il vescovo scomoda Hitler. L’aveva già fatto in riferimento al Movimento 5 Stelle, inserito in mezzo ai “conati di novità” affioranti nel paese. Questa volta. “Siamo di fronte a una cultura – prosegue il monsignore – che considera la vita umana come oggetto di scelta, di manipolazione, e indica le condizioni alle quali la scelta deve e può essere fatta, in modo da evitare accuratamente qualsiasi rischio di trovarsi di fronte ad una nascita condizionata, fisicamente e psicologicamente, da malattie che presentino il volto della gravità o addirittura della incurabilità. Scegliersi i figli come un nuovo e terribile supermercato, ovvero i figli ridotti a oggetti programmati per la soddisfazione dei propri genitori. Per non parlare delle donne ridotte ad “uteri in affitto” e al numero incalcolabile di embrioni umani coinvolti e bruciati in questo mercato della vita”.

Ecco allora che Negri sprona i suoi “fratelli e figli e amici, che vivete un sano cammino a partire dalla vostra laicità” a non “diventare conniventi con questo mostruoso fenomeno, un’immensa strage di esseri innocenti coinvolti prima della nascita, appena nati, oppure nei primi anni della loro esistenza, oppure negli ultimi momenti della vita fisica”.

Per Negri si tratta quasi una crociata, dal momento che afferma come “io non ho paura a parlare di battaglia quando la battaglia, come nel nostro caso, è espressione di amore alla Verità che è Dio, al bene, al bello e al giusto. Non ho paura di dire che la Chiesa o combatte questa battaglia per la verità e per la salvezza della vita umana – anche nei suoi aspetti fisici – o, umanamente parlando, finirà per schierarsi con i colpevoli di questo delitto contro Dio e contro l’umanità”.

“La nostra Chiesa di Ferrara-Comacchio – conclude – non accetterà mai di essere connivente con coloro che ogni anno nel mondo massacrano milioni di esseri innocenti”.

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