Imu-Chiesa. L’Ue spaventa, a rischio ordini religiosi | Tempi.it

ottobre 26, 2012 Massimo Giardina

L’Unione europea guarda le esenzioni Imu per la Chiesa e enti no profit paventando sanzioni pesanti (1,2 miliardi). Ma vanno sciolti dei nodi. Un monastero vuoto, senza funzioni religiose e attività commerciali, deve pagare

L’imposta sugli immobili un tempo chiamata Ici e oggi ribattezzata Imu dal governo Monti è ancora avvolta da una serie di problematiche in fase di risoluzione dal Parlamento. In particolare rimangono da chiarire le disposizioni per gli edifici ecclesiastici, le associazioni, i sindacati, ovvero tutti gli immobili utilizzati per attività a valore sociale.
Nei giorni scorsi era emersa la possibilità che l’Unione Europea intervenisse con sanzioni tali da richiedere un esborso per gli enti ecclesiastici di 1,2 miliardi di euro, esercitando una retroattività dal 2006 nelle richieste di pagamento dell’Ici sugli immobili appartenenti alla Chiesa e agli ordini religiosi.
«Parliamo di enti ecclesiasci e non solo di soggetti nella Chiesa gerarchica; – commenta a tempi.it Paolo Cavana professore associato in Diritto ecclesiastico all’università romana Lumsa – tra gli enti ecclesiastici vi sono gli ordini religiosi non dipendenti dalla Conferenza Episcopale, ma autonomi. Il governo Prodi intervenne per regolare la disciplina fiscale sull’imposta degli immobili a valore sociale introducendo una disposizione nella quale si prevedeva l’esenzione dall’Ici  per gli stabili non destinati a uso commerciale, ma solo per fini religiosi e di culto».

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