In Brasile circolano dei falsi sacerdoti

Facebook Escolástica da Depressão
Nei cerchietti, Jonathan Alifer Albuquerque (a sinistra) e Jorge Heracleo (a destra)

Hanno anche partecipato a una Messa di Canção Nova

Giovani che si fanno passare per sacerdoti della Chiesa cattolica circolano nelle città del Brasile, e il 13 dicembre hanno partecipato a una Messa della Comunità Canção Nova a Cachoeira Paulista (nello Stato di San Paolo).

Il fatto è avvenuto durante la celebrazione eucaristica presieduta da padre Roger Luís e trasmessa dal canale Canção Nova. Nel presbiterio c’erano due falsi sacerdoti, che a ottobre erano stati denunciati dalla diocesi di Caruaru (Pernambuco).

In quell’occasione, la diocesi di Caruaru ha diffuso un comunicato nel quale dichiarava che “José Lucas Carlos Pinheiro, nato a Gravatá il 11/02/1998, Jonathan Alifer Albuquerque da Silva, nato ad Apucarana – PR il 07/06/1996, Carlos di Camocim de São Felix, si sono allontanati dalla Chiesa cattolica apostolica romana”.

Secondo la nota, questi giovani “confondono il popolo con vesti liturgiche della Chiesa cattolica, affermando di celebrare la Messa e altri sacramenti, in un inequivocabile affronto alla legislazione vigente, nella fattispecie all’articolo 7° del decreto n. 7.107 del 11/02/2010 (Accordo Brasile – Santa Sede), che “garantisce la protezione dei luoghi di culto della Chiesa e delle sue liturgie, dei suoi simboli, delle sue immagini e dei suoi oggetti di culto contro ogni forma di violazione, mancanza di rispetto e uso illegittimo”.

La diocesi di Caruaru ha reso noto di aver ricevuto “comunicazione fidedigna sull’uso di vesti ecclesiastiche e liturgiche da parte di cristiani laici residenti a Gravatá – Pernambuco e Camocim de São Félix – Pernambuco”, oltre ad avere “in mano fotografie che confermano questa usurpazione”.

“Esortiamo i fedeli cattolici a rimanere in comunione con la Chiesa cattolica, con Papa Francesco e con il vescovo diocesano, e quindi a non partecipare a celebrazioni promosse da loro, perché non hanno alcun valore religioso o sacramentale. Il Codice di Diritto Canonico chiede che ‘chi non (è) elevato all’ordine sacerdotale (…) e simula d’amministrare un sacramento, sia punito con giusta pena’” (Canoni 1378 e 1379).

Uno dei falsi sacerdoti si presenta sul suo profilo Facebook come monsignor Jorge Heracleo e dice di essere vescovo della Chiesa Cattolica Apostolica Cristo Eterno Sacerdote, nell’arcidiocesi di Gravatá.

Secondo la divisione ecclesiastica territoriale, però, la città di Gravatá appartiene alla diocesi di Caruaru, non comprendendo così un’arcidiocesi, come indica invece il profilo del falso vescovo.

Su Facebook c’è anche una pagina intitolata “arcidiocesi di Gravatá” nella quale appaiono alcune fotografie dei tre falsi sacerdoti, incluse immagini di quella che sarebbe la “celebrazione della presa di possesso episcopale di monsignor Jorge Heracleo nella parrocchia di Nostra Signora Aparecida nella città di Camocim de São Félix”.

Jonathan Alifer Albuquerque, anche lui indicato nel comunicato della diocesi di Caruaru come uno dei falsi sacerdoti, indica sul suo profilo Facebook di essere cancelliere della curia diocesana nell’arcidiocesi di Gravatá e sacerdote della Chiesa Cattolica Apostolica Cristo Eterno Sacerdote.

Dopo quanto accaduto il 13 dicembre, le immagini dei falsi sacerdoti sono rimbalzate sulle reti sociali.

“Questi due truffatori sono già stati condannati dalla Chiesa cattolica, e stanno invadendo le parrocchie facendosi passare per sacerdoti cattolici”, ha denunciato la pagina di Facebook Escolástica da Depressão.

Gli internauti che hanno assistito alla celebrazione hanno riferito nei commenti che “dopo la consacrazione si sono allontanati all’improvviso dall’altare”.

“È stato strano… Penso che sia stato Dio stesso, perché non sono arrivati a distribuire l’Eucaristia, è stato proprio in quel momento che qualcuno li ha tolti dall’altare”, ha commentato Marli Matos.

Raquel Almeida ha segnalato che “i due hanno presentato un documento falso, per questo sono riusciti” a partecipare alla Messa come sacerdoti.

Dopo l’accaduto, la diocesi di Lorena, in cui si trova la Comunità Canção Nova, ha reso noto che “falsi sacerdoti si stanno presentando come ministri legittimamente ordinati della Chiesa cattolica” all’interno del suo territorio diocesano.

“Facendosi passare per sacerdoti, si offrono per amministrare i sacramenti. I due giovani che sono stati visti di recente partecipare come concelebranti alla Santa Messa a Canção Nova non hanno ricevuto alcun ministero dalla Chiesa cattolica, il che rende non valida qualsiasi pretesa azione liturgica da loro esercitata”.

[Traduzione dal portoghese a cura di Roberta Sciamplicotti]

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