India: Un Gesù formato Bollywood

di Carlo Torriani, missionario in India

Una mega-produzione dei missionari Verbiti indiani per far conoscere la figura di Cristo in forma inculturata. Il risultato è un kolossal musical, con attori in larga maggioranza non cristiani.

È forse il film più lungo prodotto in India (sei ore e un quarto), ma verrà proiettato a puntata. Più che una vita storica di Cristo, “Christaayan” è una presentazione indiana per gli indiani del messaggio di Cristo. Infatti il titolo potrebbe essere tradotto come “movimento cristiano”. Regista e produttore non si preoccupano assolutamente della storicità del personaggio e dell’ambiente. Tutti gli attori vestono da indiani, le donne sono in sari, gli uomini portano turbanti indiani. Si tratta di una “predica in immagini” del messaggio di Cristo per indiani.
«Gesù è un dono eterno al nostro mondo»: così inizia la presentazione ufficiale. Quindi non si parla di Palestina o di venti secoli fa, ma di adesso e dell’India. Che cosa dice Gesù adesso all’India? «Non si tratta né di un documentario né della biografia di una determinata persona», continua la presentazione ufficiale. “Christaayan” è, piuttosto, un tentativo di riflessione nel nostro tempo sul “come” e “perchè” Dio diventa uno come noi.
Un’altra preoccupazione degli autori è di inculcare l’uguaglianza e l’integrità della donna in India. La Madonna quindi è descritta come il modello di liberazione della donna.

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