Iran vuole impiccare Il cristiano convertito Abedini

gennaio 18, 2013   Leone Grotti

Il 21 gennaio inizia il suo processo: l’uomo americano di origini iraniane sarà giudicato da Pir-Abassi, un «giudice spietato», famigerato per le tante violazioni dei diritti umani.

Il cristiano Saeed Abedini, americano di origini iraniane detenuto nelle prigioni di Teheran da settembre, rischia di essere impiccato. L’uomo è infatti stato trasferito nel Braccio 26 della Corte rivoluzionaria di Teheran e il caso è stato assegnato al giudice Pir-Abassi, conosciuto come un «giudice spietato», autore di alcune delle più dure sentenze di impiccagione inflitte ai giovani dell’Onda verde, che nel 2009 scesero in piazza a Teheran per protestare contro la rielezione di Ahmadinejad.

COLPEVOLE PERCHÈ CRISTIANO. La notizia è stata riportata da Aclj (American Centre for Law and Justice), che segue il suo caso. Nato in Iran, Saeed Abedini vive da anni negli Stati con la moglie e due figli. Torna spesso nel suo Paese d’origine e nel 2009, dopo la sua conversione al cristianesimo, viene arrestato dalla polizia iraniana. Viene rilasciato dopo aver firmato un documento in cui si impegna a non fare opera di proselitismo. Dopo questo episodio, Abedini visita altre nove volte l’Iran, senza alcun problema. Aiuta alcuni amici di una cittadina, nel nord del Paese, a costruire un orfanotrofio. Nel corso dell’ultimo viaggio, nel settembre 2012, la polizia lo arresta di nuovo accusandolo di aver violato gli impegni sottoscritti nel documento firmato nel 2009.

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