Iraq «Aiutate gli iracheni a non lasciare il Paese» – MissiOnLine.org

L’appello di mons. Louis Sako, arcivescovo di Kirkuk: l’Europa non incentivi l’esodo dei cristiani. Ieri la riconsacrazione della chiesa siro-cattolica distrutta nell’attentato dell’ottobre 2010.

Bloccare l’esodo dei cristiani in Occidente per non «impoverire il Paese»: è l’appello dell’arcivescovo caldeo di Kirkuk, Louis Sako, e del Primo Ministro iracheno Nuri al-Maliki, di cui dà conto l’agenzia Fides. I Paesi europei «devono aiutare i cristiani iracheni a rimanere nella propria terra natale, piuttosto che investire risorse in programmi di assistenza che di fatto incoraggiano la loro fuga», ha detto ieri Sako. Nel mirino dell’arcivescovo ci sono gli effetti – magari involontari – della prassi adottata in molte nazioni occidentali nei confronti delle comunità cristiane locali, oggetto di attentati e vessazioni di ogni tipo anche nell’Iraq post-Saddam. «Paesi come la Francia, la Germania, la Svezia o l’Australia» – ha spiegato all’Agenzia Fides l’Arcivescovo Sako  – «concedono con facilità i visti alle famiglie cristiane, e quando esse arrivano in Occidente, offrono loro la casa e un sussidio mensile. Questa accoglienza, pur fatta con buone intenzioni, finisce per incentivare la fuga dei cristiani. Questi, arrivati nel loro nuovo paese, spesso perdono i contatti con la comunità d’origine, si isolano e si smarriscono, anche dal punto di vista della fede».

Secondo monsignor Sako, sarebbe più utile dirottare in Iraq le risorse profuse in tali programmi d’accoglienza: «I Paesi occidentali – suggerisce l’Arcivescovo – invece di favorire l’emigrazione, attraverso la rete delle parrocchie o creando dei comitati ad hoc, potrebbero incentivare i cristiani iracheni a rimanere nelle loro terre, finanziando progetti nel campo dell’agricoltura, dell’educazione e del commercio, e favorendo la creazione di posti di lavoro».

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