IRAQ – Nuovo Patriarca caldeo ad AsiaNews: lavoreremo per l’unità dei cristiani e dell’Iraq

di Dario Salvi

Il Sinodo ha eletto mons. Louis Sako, arcivescovo di Kirkuk, successore del card Delly alla guida della Chiesa irakena. Il prelato parla di “un cammino molto difficile”, per il quale serviranno “tanti sacrifici, ma anche tanta speranza”. E un desiderio: il “ritorno dei cristiani in Iraq”, per il quale la Chiesa “deve preparare il terreno”.

oma (AsiaNews) – “Faremo tutto quanto possibile per il bene della Chiesa irakena e per tutto il Paese”. È quanto afferma ad AsiaNews mons. Louis Sako, arcivescovo di Kirkuk, nuovo Patriarca della Chiesa caldea irakena. L’elezione è giunta ieri sera, al termine di quattro giornate di lavoro “intense”, come le descrive il neo Patriarca, che succede a Sua Beatitudine Emmanuel Delly III, dimissionario per raggiunti limiti di età. A presiedere i lavori di questo “mini Conclave”, iniziato il 28 gennaio scorso nella casa per esercizi spirituali dei Santi Giovanni e Paolo al Celio (Roma), è stato il card Leonardo Sandri, prefetto della Congregazione per le Chiese orientali; all’assise hanno preso parte 15 vescovi caldei, di cui sette provenienti dall’Iraq, due dall’Iran, due dagli Usa, e uno rispettivamente da Libano, Siria, Australia e Canada.

Il neo Patriarca parla di “un cammino molto difficile”, per il quale “serviranno tanti sacrifici, ma anche tanta speranza”, con l’aiuto dello “Spirito Santo e della preghiera”. Mons. Sako assicura che farà “di tutto, assieme ai vescovi e a tutta la Chiesa caldea” per il bene “dei cristiani e di tutto l’Iraq: lavoreremo per l’autenticità, l’unità e il rinnovamento”, che sono anche “le tre parole scelte come motto”. E, aggiunge, “faremo assieme tutto questo, per ricostruire la Chiesa caldea che ha molto sofferto negli ultimi 10 anni”.

L’arcivescovo di Kirkuk parla di “autenticità e apertura”, quali elementi imprescindibili per “rafforzare la convivenza armonica” e per promuovere “quelle riforme alla liturgia, alla pastorale della gioventù” necessarie per rilanciare la comunità cristiana irakena. “Grazie a Dio – racconta – tutti i vescovi hanno promesso collaborazione e questa è una grande forza per me, perché conto molti sull’unità”. Fra i desideri del nuovo Patriarca il ritorno dei cristiani in Iraq, per questo “bisogna preparare loro il terreno e le condizioni per il rientro, nel nord come a Baghdad”. “Faremo tutto ciò che possiamo – conclude mons. Sako – per la Chiesa e la nazione: siamo un piccolo gruppo, ma vogliamo essere un segno di speranza per tutti”.

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