ISIS, manifestazioni di sostegno a L’Aia, Londra e Bruxelles | Qelsi

Di Alessandra Boga, il – # – 1 commento

 

brussels-per-gazaMentre in Siria e in Iraq infuria la violenza del gruppo jihadista dello Stato Islamico dell’Iraq e del Levante, sigla ISIS/ISIL, i musulmani d’Occidente non fanno mancare il loro consenso. Non solo numerosi occidentali convertiti all’Islam sono partiti per quei luoghi e si sono immolati per la guerra santa, ma di recente in tre Paesi europei, precisamente nei multiculturalisti Belgio, Olanda e Gran Bretagna, hanno avuto luogo alcune manifestazioni di sostegno all’organizzazione terroristica islamica.

 

Ne sono avvenute due a L’Aia, il 4 e il 24 luglio, una a Londra e una terza a Bruxelles in questi giorni.
Nelle manifestazioni olandesi, anche sull’onda di ciò che stava succedendo a Gaza, le bandiere nere dell’Isis venivano sventolate al fianco di slogan come “Morte agli ebrei”, o addirittura “sporchi ebrei delle fogne”. I partecipanti erano “solo” tra i 40 e 50, ma è ovviamente gravissimo che l’evento sia stato autorizzato.
Il gruppo ebraico dei diritti umani Simon Wiesenthal ha espresso il suo sgomento perché i raduni non sono stati vietati dalle autorità olandesi. Dapprima Shimon Samuels, direttore dell’associazione, ha scritto al sindaco de L’Aia, Jozias van Aartsen, affinché prendesse misure preventive con questi raduni, ma inutilmente; poi si è rivolto al primo ministro olandese, Mark Rutte, perché revocasse l’approvazione per un’eventuale terza manifestazione.

Il giorno dopo la seconda protesta (quella che esortava in particolare ad uccidere “gli sporchi ebrei delle fogne”), il Dott. Samuels, che ha fatto circolare anche un video per documentarla, ha dichiarato al giornale ebraico Algemeiner che “questo raduno aveva poco a che fare con la solidarietà a Gaza” ma si trattava invece di una manifestazione “inequivocabilmente mirata contro gli ebrei”; inoltre, ha aggiunto Samuels, anche secondo la stampa olandese i dimostranti hanno “cercato di linciare i giornalisti, che sono stati tratti in salvo dalla polizia, altrimenti spettatrice silenziosa” della minaccia terroristica dell’ISIS che il popolo olandese deve affrontare.
L’unico deputato dei Paesi Bassi che si è ribellato a questo, è proprio un musulmano, il parlamentare laburista Ahmed Marcouch, di origine marocchina. “Cosa stanno facendo lì quei ragazzi, prima di tutto? L’ISIS è pura barbarie, è assetata di sangue”, ha dichiarato. “Non possiamo permettere loro di portarci via i nostri figli”. “Il più grande insulto dell’ISIS può essere anche verso i musulmani e l’Islam stesso”, ha aggiunto.“Chiedo alla comunità musulmana: alzati e non permettere che la tua religione sia dirottata da questi idioti! Non esaltarli, ma fatti forte contro di loro, questi criminali barbari. I musulmani devono gridare ‘Non in mio nome! State lontani dalla mia fede!”.
E’ stata anche lanciata una petizione per chiedere la rimozione del sindaco della capitale olandese van Aartsen, che non ha fatto fatto nulla per fermare le manifestazioni d’odio anti-ebraico; una petizione che ha già raccolto quasi 1.700 firme, anche perché l’esposizione di bandiere dell’Isis è illegale in Olanda.

 

Un altro raduno di questo tipo si è svolto in una zona di Londra, vicino al centro direzionale Canary Wahrf e qui, oltre alle bandiere dell’ISIS, spiccavano quelle palestinesi, con scritto “Gaza”, e le bandiere delle organizzazioni terroristiche palestinesi. Una ventina di giovani di origine asiatica hanno allontanato un giornalista del Guardian e un ragazzo in particolare ha minacciato il reporter di rompergli la macchina fotografica, se lui (o chiunque altro) avesse “osato” scattare fotografie non gradite come quella della stessa bandiera dell’ISIS, rimasta esposta per giorni perché in Inghilterra non c’è nessun reato che lo sanzioni. Almeno alcuni abitanti della zona londinese hanno protestato contro questa manifestazione violenta.

Al di là di questo episodio sembra proprio che l’ISIS si stia insediando nella capitale inglese e a Birmingham, poiché alcuni sostenitori dell’organizzazione islamica hanno interrotto, al grido di “Allahu Akbar” e sventolando striscioni con scritto “No music”, delle feste che si svolgevano all’aperto, intimidendo e minacciando i partecipanti, donne in particolare, e annunciando che agiranno nel corso di altri eventi.
Un raduno pro-Isis, caratterizzato da scontri con la polizia, è avvenuto infine nella capitale belga, dove vivono 300.000 musulmani e c’è davvero la possibilità che tra qualche decennio Bruxelles diventi la prima capitale europea a maggioranza islamica.

 

In quest’ultimoo caso uno striscione era particolarmente agghiacciante: “La nostra morte è in paradiso, la vostra all’inferno“.
E in Italia? Nel nostro Paese non c’è stata alcuna manifestazione inneggiante all’ISIS (per ora), ma il fatto più grave è che, con il pretesto di Gaza, sono comparse scritte antisemite sui muri dei negozi degli ebrei di Roma, stile 1938.

Fonte: ISIS, manifestazioni di sostegno a L’Aia, Londra e Bruxelles | Qelsi.

Print Friendly, PDF & Email
Questa voce è stata pubblicata in Africa e Medio Oriente, Europa e contrassegnata con , . Contrassegna il permalink.

I commenti sono chiusi.