Islam, estremisti salafiti perseguitano i musulmani sufi

Più di 40 mausolei sufi bruciati o saccheggiati in Tunisia in soli 8 mesi, senza contare quelli distrutti nel centro di Tripoli, in Libia, e a Timbuctu, in Mali. Tra i paesi del Nordafrica, “liberati” dalla Primavera araba o sotto attacco dei terroristi collegati ad Al Qaeda, c’è una costante: la violenza contro i musulmani sufi e la distruzione dei loro templi e mausolei. Attentati che non riguardano solo l’islam, ma tutte le religioni, cristiani compresi. «L’attacco degli estremisti salafiti, corrente minoritaria e puritana nell’islam, contro i musulmani minaccia sia il pluralismo religioso interno all’islam sia le altre religioni, come cristianesimo ed ebraismo» spiega a tempi.it imam Yahya Pallavicini (nella foto), vicepresidente di Coreis (Comunità religiosa islamica italiana).

Solo in Tunisia, in questi due anni i salafiti hanno scagliato attacchi continui alle confraternite sufi.
I salafiti sono degli integralisti che attaccano qualsiasi visione differente dalla loro perché ritengono a torto di essere gli esclusivi depositari di una via spirituale che altro non è se non una ideologia di puritanesimo anacronistico. Questi attacchi purtroppo non sono una novità.

Cioè?
Fratelli Musulmani e salafiti attaccano da secoli i maestri, i sapienti, i santi e i mausolei sufi, cioè tutto ciò che rappresenta la voce autentica di una virtù spirituale presente nell’islam come anche nell’ebraismo e nel cristianesimo.

È strano vedere musulmani che attaccano altri musulmani.
Questi sono fanatici che strumentalizzano la religione per usare violenza ai religiosi veri. Così come attaccano i copti o gli ebrei, si scagliano anche contro i musulmani. Ecco perché cristiani, ebrei e confraternite sufi devono allearsi per evitare di essere schiacciati dagli integralisti ma anche dai laicisti.

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