ISLAM Il film e le vignette su Maometto: per occidente e islam è tempo di una laicità sana – Asia News

di Samir Khalil Samir

Il mondo islamico risente di una frustrazione plurisecolare e reagisce in modo emozionale ad ogni minima critica. Allo stesso tempo l’occidente provoca senza ritegno e rispetto. Per uscire dal conflitto di civiltà, la soluzione è seguire il papa di Regensburg o della Ecclesia in Medio Oriente. Anche i musulmani devono imparare a non offendere ebrei, cristiani e altre religioni. Piuttosto che tarpare la libertà di critica, meglio attuare critiche, ma secondo la ragione.

Beirut (AsiaNews) – Ora che le fiammate e gli scontri si sono sedati, possiamo ripensare alla pubblicazione del film anti-islam (“L’innocenza dei musulmani”)  e alle vignette blasfeme su Maometto (pubblicate a Parigi su Charlie Hebdo) per cercare di comprendere cosa ha provocato l’ondata di reazioni violente, che hanno causato la morte di decine di persone, centinaia di feriti e distruzioni senza numero.

Il concetto di libertà è quasi sconosciuto nel mondo islamico

Analizzando la situazione, la prima cosa che emerge è che nei Paesi musulmani il concetto di libertà di espressione è sconosciuto, perché viviamo in regimi che sono in pratica delle dittature, che soffocano questo diritto. Quando qualcuno fa o dice qualcosa, l’intera comunità si sente aggredita e reagisce contro la comunità dell’altro (in questo caso gli Usa per il film; la Francia per le vignette). Tutto questo è assurdo ma comprensibile, perché le comunità islamiche, in genere, non hanno ancora scoperto e sperimentato la libertà individuale di coscienza e di parola.

Un altro punto da mettere in luce è il tipo di reazione: a un discorso si risponde con un discorso, a un’immagine con un’immagine; alla violenza si può rispondere con la violenza… Ma non vi è alcun diritto a rispondere ad un film con la violenza di cui siamo stati testimoni.

Il film è sì violento, ma di un altro tipo di violenza, che ha bisogno di una qualità diversa di risposta. Il trailer del film che ho visto è di una grande mediocrità ed aggressivo. L’aggressività, eticamente non è una cosa buona, ma la gente ha diritto di aggredire almeno a parole. E questo almeno finché non c’è un accordo internazionale che dica che le religioni sono un argomento tabù. In tal caso questa aggressività diviene illegittima.

Andando più a fondo, dobbiamo ricordare che nel mondo musulmano in cui viviamo è presente una frustrazione grandissima perché ci sentiamo molto in ritardo riguardo al resto del pianeta, mentre una volta eravamo molto avanzati; eravamo i pionieri in tante scienze: astronomia, matematica, medicina, filosofia, ecc. Questo ci rende vulnerabili e ipersensibili a qualunque cosa: basta che qualcuno faccia anche una velata allusione alla nostra situazione, e noi ci sentiamo aggrediti. Dobbiamo imparare a convivere con le nostre frustrazioni.

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