Islam qual è il tuo volto? | Cultura | www.avvenire.it

Non penso di essere il solo a porre questo duplice interrogativo (Islam, chi sei? Islam, dove sei?) e la mia domanda è quella di un cristiano che ha sempre portato uno sguardo amichevole sui musulmani e che ora manifesta qualche perplessità sull’islam stesso. Un islam o i mille e uno islam? Trovo un’ampia scelta di analisi, sia tra i professori e gli esperti che hanno prodotto un’abbondante letteratura, sia tra i partner avuti nei colloqui da Istanbul a Khartoum, da Rabat a Giacarta.

Ho riflettuto molto sui rapporti islamico-cristiani.

Li considero molto complessi e nevralgici a causa del peso della storia ma soprattutto per via della natura stessa delle due religioni, che in fin dei conti sono molto più dissimili di quanto non si pensi abitualmente. Cosciente dei dibattiti all’interno dell’islam, vorrei assicurare i musulmani, figli di Abramo come me, dei miei sforzi costanti per comprendere la loro fede e associarmi alla diagnosi instancabile del cardinale Tauran: «Chiarire l’evoluzione dell’islam, le sue diverse componenti e i fattori interni che li mettono in movimento, con le loro ricadute positive e negative sulle nostre due comunità; è più ancora di una necessità, è una realtà quotidiana sotto i nostri occhi» (Amman, 21 maggio 2009).

L’islam, con più di un miliardo di adepti, rappresenta con il cristianesimo il patrimonio religioso più considerevole che l’umanità abbia mai elaborato. Sono tutti e due a vocazione universale e l’islam, nato dopo il cristianesimo, pretende di ampliare e inglobare il messaggio biblico. L’ora del dialogo islamico-cristiano suona oggi con la forza di un campanone, poiché alcune derive islamiche e diversi attentati terroristici hanno recentemente sfigurato il volto dell’islam e hanno fatto dimenticare la qualità dei suoi valori religiosi. Grazie ad amici come Gilles Kepel capisco meglio che siamo tutti sulla stessa barca: gli uni e gli altri, per cammini diversi, abbiamo da fronteggiare insieme il problema della «modernità» e Allah sa quanti ostacoli incontri l’islam per riformarsi, per rinnovarsi, non dico in modo “conciliare”, perché non beneficia di alcun magistero di esegesi, né di regolamentazione.

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