Israele, attacchi anti-cristiani. Timori per la visita del Papa – Vatican Insider

Il patriarca Twal: «Il governo intervenga in fretta contro i terroristi»

Maurizio Molinari
corrispondente da Gerusalemme

 

«Gli attacchi anticristiani avvelenano l’atmosfera della visita del Papa». È il patriarca latino di Gerusalemme, Fuad Twal a parlare da Haifa per chiedere al governo israeliano di «intervenire in fretta contro questi terroristi». Il riferimento è ai gruppi di estremisti ebrei che nell’ultimo anno hanno  attaccato moschee e chiese, spesso imbrattandole di frasi offensive. «Israele si vanta di essere una democrazia e allora deve intervenire per fermarli» afferma Twal, dando atto a più ministri israeliani per averli definiti «terroristi» ma lamentando «i pochi arresti finora seguiti alle tante condanne verbali».

Sotto accusa sono gli autori dei 399 attacchi anti-arabi avvenuti nel 2013 e inseriti dal Dipartimento di Stato Usa nel rapporto annuale sul terrorismo. Rivelazioni pubblicate dal quotidiano «Haaretz» attribuiscono tanto alla polizia che allo Shin-Bet, il servizio di sicurezza interno, la volontà di intervenire contro i gruppi più organizzati, come quello che opera dall’insediamento di Yizhak in Cisgiordania ed ha come leader Yizhak Ginzburg.

 

Al fine di spingere il premier Benjamin Netanyahu a ordinare una retata di arresti oltre 250 famiglie israeliane hanno scelto di accamparsi davanti alla sua residenza nel centro di Gerusalemme parlando di «vergogna nazionale». Se Twal ha scelto di alzare i toni, chiamando in causa la visita del Papa, è perché questi gruppi estremisti hanno aperto un fronte proprio contro il programma di Francesco a Gerusalemme. Il Papa farà tappa nella sala del Cenacolo, sul Monte Sion, e questi gruppi ritengono che la sosta non sia casuale perché Netanyahu avrebbe deciso di cedere al Vaticano la sovranità di questo luogo, adiacente alla Tomba di David, nell’ambito del nuovo status della città da definire nei negoziati con i palestinesi.

 

Si spiegano così le scritte offensive apparse sulle mura della chiesa cattolica di Hahoma Hashlishit a Gerusalemme: «Re David appartiene agli ebrei, Gesù è spazzatura».
Le fibrillazioni fra Chiesa cattolica e autorità israeliane spiegano il corto circuito avvenuto ieri quando la Custodia Francescana di Terra Santa ha affisso sulle mura della Città Vecchia un manifesto di benvenuto a Papa Francesco e la polizia gli ha chiesto di toglierlo per «non irritare ulteriormente gli animi» spiegando, poi, in un secondo momento che mancava ancora l’autorizzazione legale del Comune.

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