Israele, i rabbini capo: “L’aborto è un omicidio” – Vatican Insider

L’associazione pro-vita Efrat ha ricevuto un riconoscimento pubblico dalle due maggiori autorità religiose del paese

Marco Tosatti

Un’organizzazione anti-aborto israeliana ha ricevuto un pubblico riconoscimento da parte delle due maggior autorità ebraiche nel Paese. Efrat – questo il nome dell’organizzazione – è stata citata in una lettera firmata dai rabbini capo di Israele, Yona Metzger e dal rabbino capo sefardita, Shlomo Amar: “Vediamo l’attività dell’associazione Efrat, mirata a salvare le vite dei figli di Israele, come estremamente importante”. La lettera è una lettera aperta, diretta a tutti i rabbini di Israele.
“Nei suoi trenta anni di attività, decine di migliaia di feti sono stati salvati grazie all’associazione. Solo nello scorso anni circa quattromila feti sono stati salvati”, scrivono i due rabbini.
I rappresentanti di Efrat cercano di convincere le donne ebree a non sottoporsi all’aborto, visitando le cliniche e offrendo aiuto economico alle donne che pensano di interrompere la loro gravidanza.
L’associazione è venuta alla ribalta della cronaca recentemente in un contesto tragico, dopo la morte di un teenager israeliano, Raz Atias, la cui ragazza è stata contattata dai volontari di Efrat per chiederle di non abortire. Secondo la famiglia di Atias, sono state queste pressioni che lo hanno spinto a rapire la ragazza, e a minacciare di commettere suicidio con lei. Raz Atias è stato in seguito colpito a morte da volontari della polizia.
Naturalmente Efrat è visto come il fumo negli occhi dai gruppi abortisti e dalle femministe. Quando, nelle settimane passate, il giornale nazional-religioso Besheva ha deciso di conferire un premio speciale all’organizzazione durante la Jerusalem Conference, svoltasi nei giorni passati, è stata organizzata una protesta fuori della sala della conferenza, sotto lo slogan: “Stai fuori del mio utero”.

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