Italia e Usa: l’aborto legalizzato attraverso la menzogna | UCCR

2 febbraio, 2013

Aborto sevesoSi è sostenuto e si sostiene che l’aborto legale servirebbe per preservare la salute della donna, tuttavia studi recenti hanno mostrato che nei Paesi in cui l’aborto è vietato -come Irlanda e Cile-  non esiste alcun aumento della mortalità materna. Al contrario, studi condotti studiando le cartelle cliniche di quasi mezzo milione di donne in Danimarca e in Finlandia, hanno mostrato che a fronte di un aborto indotto si registrano tassi di mortalità materna più elevati.

Si è sostenuto, inoltre, che l’aborto illegale aumenterebbe il tasso di aborti clandestini (i sottoscala, le mammane e cucchiai d’oro, termini che ogni buon abortista ha imparato a ripetere a memoria), ma in realtà un’indagine recente ha mostrato che il Guttmacher Institute, ovvero il braccio di ricerca di Planned Parenthood -l’ente abortista di cliniche per l’interruzione di gravidanza più importante del mondo- ha mentito e appositamente gonfiato per anni i numeri degli aborti clandestini nei Paesi in via di sviluppo al fine di creare una giustificazione per legalizzare l’interruzione di gravidanza. Se ha dovuto comportarsi in questo modo è evidente che il numero di aborti clandestini non era alto.

In Italia con quale argomento è stato legalizzato l’aborto? Attraverso un’altra menzogna di cui sono stati protagonisti i Radicali, i quali hanno sfruttato nel 1976 la fuoriuscita di diossina nella cittadina di Seveso (MB) a causa di un’esplosione del reattore dell’industria chimica Icmesa. Ci sono ancora oggi fotografie che mostrano femministe e radicali arrivati da fuori Seveso a terrorizzare le donne incinte, dicendo loro che avrebbero partorito dei mostri. Seguirono 33 aborti, ma due diversi studi, uno dell’Università di Lubecca e uno della Commissione bicamerale di inchiesta nominata dal Parlamento italiano (il primo presentato il 25 febbraio ’77, il secondo il 25 luglio ’78), hanno dimostrato che nessuno dei feti abortiti presentava malformazioni. Tuttavia i fatti di Seveso, ben orchestrati dai Radicali, giustificarono la legalizzazione dell’interruzione di gravidanza nel 1978 (un approfondimento qui, qui e qui).

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