J’ACCUSE/ Magdi Allam: così Obama ha svenduto l’Occidente all’Islam

giovedì 13 settembre 2012

«E’ stata un’illusione immaginare che Islam e democrazia potessero essere compatibili. Ed è stata una vera beffa pensare di potersi alleare con i Fratelli Musulmani». I risultati di quanto fatto dagli Stati Uniti e Gran Bretagna in passato, ci spiega Magdi Cristiano Allam, eurodeputato e presidente del movimento politico “Io amo l’Italia”, sono adesso visibili in ciò che è accaduto prima al Cairo e poi a Bengasi, dove nel corso dell’ultimo assalto ad opera della milizia islamica Ansar Al-Sharia ha perso la vita Chris Stevens, ambasciatore americano in Libia. Questo perché, spiega Allam, «i nostri alleati, coloro per i quali ci siamo battuti e per i quali abbiamo immaginato che si dovesse intervenire, sono gli stessi che in realtà ci stanno massacrando». Coloro che fanno riferimento al Corano e ai detti e ai fatti di Maometto, aggiunge, «possono nella migliore delle ipotesi accettare il principio della tregua, ma mai della pace con coloro che non sono musulmani».

Come è cambiato nel corso degli anni l’atteggiamento americano nei confronti dell’Islam?

Questa visione cambia drasticamente a partire dal gennaio 2006, quando l’allora presidente George Bush, insieme all’allora premier britannico Tony Blair, decide di legittimare i Fratelli Musulmani considerandoli degli alleati nella guerra contro al Qaeda, dopo essersi reso conto che lo sviluppo delle guerre intraprese in Afghanistan e in Iraq non era favorevole. Il terrorismo islamico non era stato sconfitto e di conseguenza immaginò che, dividendo il fronte islamico e alleandosi e legittimando i Fratelli Musulmani, potesse conseguire il suo obiettivo, individuato nella repressione del terrorismo. Questo è il punto di partenza per comprendere la svolta che è avvenuta nella concezione americana del rapporto con l’Islam.

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