La bimba di tre anni data in affido a una coppia di omosessuali. Gli LGBTQ sentitamente ringraziano il presidente dei Giuristi Cattolici, e altri – di Elisabetta Frezza | Riscossa Cristiana

di Elisabetta Frezza

 

bmbctnIl comunicato stampa dei Giuristi per la Vita sulla triste vicenda della bambina bolognese affidata a una coppia di omosessuali denuncia, con puntualità argomentativa, un provvedimento abnorme, in cui a prevalere, a dispetto di quell’interesse del minore che dovrebbe essere la stella polare di ogni decisione che lo riguardi, è l’obiettivo ideologico ormai pervasivo di imporre l’omosessualismo come valore condiviso: bisogna a tutti i costi far passare l’idea che la coppia omosessuale sia equipollente, dal punto di vista morale e giuridico, a quella formata da un padre e una madre che siano anche con-sorti. In nome dell’Amore, sganciato da qualsiasi fondamento di verità, è evidente che tutto è concesso e falsamente nobilitato, senza limiti al peggio. E qui, la fantasia è libera di creare innumeri combinazioni per genere e numero, tutte sinceramente “amorevoli”.

Ebbene. Le istituzioni concorrono, senza eccezioni, a consacrare questo nuovo mito sociale. Riconoscendo qualsiasi tipo di unione anche contro natura, in omaggio all’autodeterminazione ad libitum, legittimano la perversione e la elevano a bene sociale, anticamera del bene giuridico (il legislatore antiomofobo sta nel frattempo lavorando per noi).

Che un giudice speciale identifichi una convivenza omosessuale come ambiente idoneo a crescere un minore – sulla scia della prima sezione della Suprema Corte che già si era pronunciata in tal senso – è un bel passo avanti in questa direzione, un passo del quale è difficile non cogliere il prepotente intento ideologico ed “educativo”.

Ma la cronaca ci costringe a notare qualcosa di più, e francamente di peggio.

Certo mondo pseudo-cattolico asservito alla correttezza politica ha dato qui il meglio di sè. Soprattutto per bocca di due suoi illustri esponenti, che dall’alto dell’autorità conferita dalla loro carica contribuiscono, pesantemente, a seminare la confusione più deleteria tra chi è in buona fede e tende ingenuamente a fidarsi di coloro che, sulla carta, dovrebbero indicare la strada del giusto.

Già si è parlato in questa rivista dell’ineffabile commento del vicario della diocesi di Bologna, monsignor Silvagni, per il quale “si presume” che i giudici abbiano condotto una congrua valutazione allo scopo di tutelare il minore e di perseguire per lui nel caso concreto il miglior bene possibile. Tradotto: dobbiamo fidarci di chi indossa la toga, anche se invece della giustizia persegue il trionfo della propria ideologia; l’abito lo assolve da qualsiasi enormità e solleva chiunque altro da ogni sindacato di merito.

Ma non è finita. Il premio alla creatività va senz’altro assegnato al presidente dei Giuristi Cattolici (UGCI), il blasonato bioeticista Francesco D’Agostino. Dalle colonne del Corriere della Sera (ottocentomila copie di tiratura quotidiana e un sito che attrae 1,6 milioni di lettori al giorno) egli esterna sul tema. Innanzitutto, con un non casuale disprezzo dell’uso del congiuntivo, esordisce dicendo: “è probabile che dal punto di vista formalmente legalistico non ci sono problemi”. Si esibisce poi in una spettacolare fuga in avanti e, per l’occasione, non esita a inaugurare una nuova scuola di pensiero (evidentemente “cattolica”) secondo cui la decisione del Tribunale per i minorenni è sì “platealmente imprudente”, e “forzato” l’affidamento a una coppia di maschi;  “detto questo – prosegue il giurista cattolico – avrei al limite ritenuto fisiologica la scelta di una coppia dello stesso sesso del minore”.

Vale a dire: visto che nel caso si tratta di una femminuccia, una coppia di lesbiche poteva anche andare. Senza porsi minimamente il problema che, forse, non è solo una questione di coincidenza di sesso. La circostanza che il rapporto tra due omosessuali, siano essi maschi o femmine, sia un rapporto contro natura (che un adulto nel privato è liberissimo di coltivare, ma nocivo in sè senza dubbio alla crescita di un bambino), non tange più di tanto il professor D’Agostino. Che anzi, archiviati d’un colpo san Paolo e il Vangelo, provvede con sollecitudine, dall’alto della sua auctoritas, a sdoganare il nuovo “ambiente” formativo, per la gioia delle associazioni LGBTQ che incassano incredule tante insperate benedizioni.

Siamo di fronte, con evidenza, al riflesso pavloviano del compromesso a tutti i costi, di cui la storia recente offre vari precedenti: sì all’aborto, purché terapeutico; sì alla Ru486, purché ingoiata in ospedale; sì alla provetta purchè omologa; adesso, sì alle adozioni omo, purché l’omo sia dello stesso sesso del bambino.

Il tempo, poi, sappiamo quale lavoro farà: l’aborto universale, la Ru486 inghiottita nel bagno di casa, la fecondazione artificiale per tutti, e – prossimamente – i bambini affidati ai trans.

Qualcuno dovrebbe spiegare a lorsignori, recidivi nell’abusare del loro titolo di cattolici, che forse continuano a sbagliare porta, in barba a una tifoseria non ancora del tutto rassegnata: continuano a segnare punti a vantaggio dell’avversario. E che, qui, non è in gioco il risultato di una partita al pallone, e nemmeno di un campionato.

Qui, la posta è davvero definitiva.

P.S. È fresca la notizia che la squadra di cui sopra (quella che distrattamente continua a tirare autogol) si arricchisce anche del virtuosismo progressivamente cattolico di Roberto Formigoni. L’onorevole ciellino, da vero fantasista, dichiara – sempre in merito alla medesima vicenda di Bologna – che, trattandosi di affidamento e non di adozione, lui non ha “nulla da obiettare” se i due omosessuali si occupano della bimba “in maniera stabile e permanente” purché – attenzione al colpo da maestro! – non pretendano di spacciarsi per papà uno e papà due, perché altrimenti “confonderebbero le idee al bambino”.

E tanto basti. Un acquisto davvero formidabile.

Fonte: La bimba di tre anni data in affido a una coppia di omosessuali. Gli LGBTQ sentitamente ringraziano il presidente dei Giuristi Cattolici, e altri – di Elisabetta Frezza | Riscossa Cristiana.

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