In Bolivia, un giudice ha deliberato che l’aborto viene considerato un crimine e che la legislazione del paese riconosce “il diritto alla vita fin dal momento del concepimento”.
A Sucre, il giudice Gualberto Cusi, ha deciso riguardo il caso sostenuto da Patricia Mancilla, membro dello stesso partito socialista a cui appartiene il presidente Evo Morales, la quale aveva richiesto alla Corte che l’aborto non venisse più considerato un crimine.
Attualmente, in Bolivia, i medici o altri operatori che procurano un aborto sono condannati al carcere con una pena che varia dai 2 ai 6 anni. Per la maggioranza dell’America Latina l’aborto resta un atto criminale.
Francesca Bonsanto
Fonte: YouthDefence