LA CHIESA DI MILANO SI SVEGLIA DAL TORPORE. IL DISASTRO DELLA LAICITÀ

Dopo i disastri delle gestioni Martini e Tettamanzi, finalmente la Chiesa milanese (con un ritardo colpevole), pare essersi svegliata dal letargo. Nel tradizionale discorso legato all’Editto di Milano, il cardinale Angelo Scola, arcivescovo meneghino, ha tuonato contro la laicità mal interpretata. In poche parole, specie con riferimento a leggi vergogna (coppie di fatto e matrimoni gay), il Vescovo ha detto che lo Stato laico va contro la legge di Dio, che la laicità, questa laicità stile francese, offende Dio. In verità, Scola non scopre nulla, queste cose le aveva dette già, inascoltato, Gesù, poi tutta la Chiesa unanime fino al 1965, ma anche quel profeta che fu Monsignor Lefebvre e al quale bisognerebbe dare gloria e per il quale non sarebbe ingiusto avviare un processo di beatificazione. Lefebvre, santo subito, altro che Giovanni Paolo II, quello del bacio al Corano, delle croci coperte, della statua di Fatima fatta cacciare dalla Chiesa e del Buddha sul …

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