La conversione del leader ateo Josh Horn: «un altro modo di vivere!» | UCCR

Davvero difficile parlare di “conversione” all’ateismo (o alla fede diversa, come è meglio dire) o all’agnosticismo, in essi ci si lascia semmai scivolare, ci si ritrova dentro per diversi motivi, solitamente accompagnati da un retrogusto di scettica amarezza, di sconsolazione, di cinismo e a volte di rabbia e arresa. Al contrario, la storia (attuale e passata) mostra che alla fede si approda spesso con gioia, si racconta quel momento di festa accompagnando i ricordi con termini positivi e luminosi: «prima era come se non vedessi», si sente frequentemente dire dai neoconvertiti che incontriamo ogni giorno.

Qualcosa del genere è accaduto durante la conversione cattolica di Josh Horn, presidente della “Secular Free Thought Society” – associazione di studenti non religiosi della Arizona State University-, da cui ovviamente ha dato le dimissioni due anni fa.

Cresciuto come cristiano battista, Horn si è allontanato dalla fede durante gli anni di scuola superiore a contatto per la prima volta con studenti non battisti e con il mondo secolare. Ha iniziato a studiare testi (scientifici in particolare, non di stampo creazionista) che prima non aveva avuto modo di poter avere. In un mese è divenuto deista, e poco dopo è avvenuta la transizione all’ateismo: «Ero rabbioso e avevo assunto una sorta di mentalità vittimista», ha ricordato. «Ero abbastanza ostile verso le religioni in generale, mi sono dato la missione personale di dimostrare a tutti che ogni religione era falsa». Grazie alla sua spiccata capacità razionale ha quindi aderito e ben presto scalato la vetta della “Secular Free Thought Society”, attrezzato con un ampio repertorio anticlericale e antiteista.

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