La donna nell’Islam (prima puntata) « Io amo l`Italia • Magdi Cristiano Allam

’approccio all’analisi della condizione della donna nell’Islam è piuttosto complesso.

Infatti, bisogna avere più punti di riferimento per spiegare a un pubblico occidentale e nella fattispecie cattolico, quali siano oggi nelle varie comunità islamiche la condizione femminile.

È necessario considerare la notevole diversità di queste condizioni nei vari paesi e nelle varie culture.

Si va dal considerare la donna come semplice strumento di riproduzione della specie e di totale servizio all’uomo come nelle culture dell’Africa orientale (Sudan, Somalia, Etiopia, Eritrea), dove alle donne viene praticata l’infibulazione come elemento della loro identità; alle culture dell’Africa del nord (Marocco e Tunisia in particolare) dove alle donne viene riconosciuta una quasi parità dei diritti.

Non avendo a disposizione un ciclo di seminari su questi aspetti, è conveniente fermarsi in prima battuta a ciò che è contenuto nel Corano riguardo alla concezione originaria dell’Islam sulla donna.

Già sono note alcune difficoltà interpretative dei testi coranici per il fatto che le Sure del Corano non sono ordinate in senso cronologico, ma esclusivamente in ordine di lunghezza del testo. Già è noto che la parola che Allah ha rivelato al profeta Muhammad è profondamente diversa tra i due periodi storici durante i quali il Profeta dettò ai suoi primi seguaci gli insegnamenti ricevuti.

Infatti, le sure che gli studiosi islamici attribuiscono al periodo “Meccano” (le prime sure in ordine di tempo ricevute a La Mecca), sono profondamente diverse da quelle ricevute nel periodo “Medinese” (a Medina si era rifugiato per fuggire alle ire della sua tribù di origine).

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