La fine dell’umanesimo? Ma poi ci resta solo il non-senso (e la pornografia) | Tempi.it

ottobre 31, 2012 Giovanna Jacob

Oggi su Repubblica Marco Lodoli scrive che ciò che ci ha consegnato la tradizione è solo un fardello di cui liberarsi. Che ne sarà di Shakespeare? Rimarrà solo Rocco Siffredi?

Gentile signor direttore,
le scrivo per segnalarle l’articolo di Marco Lodoli apparso oggi su Repubblica: “La fine dell’umanesimo. Quell’altrove culturale dove vivono gli studenti”. Glielo segnalo perché Lodoli denuncia una verità terribile: ai giovani la cultura umanistica non interessa più. Secondo l’esperienza di Lodoli e di quanti insegnano nelle scuole e nelle università, agli occhi degli studenti di oggi l’immenso bagaglio di tesori di pensiero e di arte che che la tradizione ci ha consegnato è solo un fardello di cui liberarsi; gli scritti di Platone, gli affreschi di Michelangelo, i drammi di Shakespeare, le sinfonie di Mozart e tutte le altre opere del genio occidentale sono solo cose vecchie e noiose da abbandonare all’oblio. Tutto ciò che appartiene al passato perde di interesse per loro, che vivono nel presente assoluto dell’universo digitale e si ubriacano di sogni sul futuro. Ma Lodoli non si rammarica. La sua tesi è che la cultura umanistica ha “concluso il suo ciclo” e quindi è giusto abbandonarla al suo sepolcrale destino. Dunque, dal suo punto di vista non sbagliano quanti si disinteressano alla tradizione, ma quanti non si rassegnano alla sua fine. «Oggi loro sentono che la vita è altrove e la memoria non basta a reggere l’urto con le onde fragorose del mondo che sarà, che è già qui: serve energia, e quella non la trovi più nei cataloghi e nei musei».

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