La lacunosa e non convincente posizione del Governo italiano su Hezbollah | l’Occidentale

di Costantino Pistilli
27 Dicembre 2012

Mercoledì 19 dicembre scorso, in Commissione esteri alla Camera, è stata presentata un’interrogazione da dell’on. Fiamma Nirenstein, vice presidente della Commissione medesima, per conoscere quale posizione intendesse assumere il Governo nell’ambito della riflessione apertasi a livello europeo affinché il movimento Hezbollah possa essere inserito nella lista delle organizzazioni terroristiche del Vecchio Continente. La risposta all’interrogazione data da Marta Dassù, sottosegretario agli Affari Esteri, è stata lacunosa. (l’intera interrogazione e la relativa risposta si possono leggere aprendo questi link http://www.fiammanirenstein.com/articoli.asp?Categoria=11&Id=3055).

Insomma, con l’interrogazione si chiedeva al Governo italiano di impegnarsi in sede europea contro Hezbollah. Presto detti, i motivi: la minaccia globale rappresentata dal Partito di Dio; l’aiuto concesso ad Assad per perpetuare l’eccidio siriano, il continuo mancato rispetto della risoluzione Onu 1701 (che invoca il disarmo di tutti i gruppi armati in Libano al di fuori dell’esercito, ndr). Inoltre, il partito creato e istruito da Khomeini possiede migliaia di soldati, armi e missili e già altre nazioni classificano il movimento sciita alla stregua di terrorista. Infine, è stato autore di una lunga serie di attentati: dal Libano all’America Latina, dall’Azerbaijan a Singapore, dall’India a Cipro, dalla Spagna a Israele. Poi, v’è anche il sospetto che sia coinvolto, insieme all’Iran, nell’attentato di Burgas, in Bulgaria.

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