La nuova bussola quotidiana quotidiano cattolico di opinione online – Fuoco alle chiese, ma la guerra è etnica

Ormai in Nigeria andare a messa è un atto di devozione che richiede la fede e il coraggio dei martiri: quasi ogni domenica una chiesa viene attaccata e dei cristiani perdono la vita. È successo anche il 25 novembre. Tre cristiani sono stati uccisi a Kano, la più importante città del nord, vittime di un agguato mentre si recavano in chiesa, e a Jaji, una cittadina a 40 chilometri da Kaduna, capitale dell’omonimo stato centrosettentrionale, due kamikaze sono riusciti a raggiungere una chiesa protestante a bordo di due autobomba facendosi esplodere a pochi minuti uno dall’altro: 11 i morti e decine i feriti, per la maggior parte persone accorse dopo la prima esplosione.

Si dà per certo che responsabili dell’agguato a Kano e della strage a Jaji siano militanti di Boko Haram, il movimento islamista nato nel 2002 con la missione di destabilizzare il paese e di imporvi la shari’a, la legge coranica. Dapprima attivi solo in alcuni stati del nord a maggioranza islamica – la loro roccaforte è Maiduguri, capitale dello stato di Borno – da alcuni anni i terroristi hanno intensificato la loro attività e hanno esteso il raggio d’azione mettendo a segno attentati anche nella capitale Abuja dove, nell’agosto del 2011, hanno colpito persino la sede delle Nazioni Unite uccidendo 18 persone e ferendone 70.

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