La parrocchia?  Ci mette la faccia | Cronaca | www.avvenire.it

Una comunità che – per amore del Vangelo e di tutti i figli del buon Dio, qualunque sia la loro provenienza – non ha paura di metterci la faccia. E che sa quale differenza passi tra la modestia virtuosa e la falsa modestia. È la parrocchia della Santissima Trinità di via Giusti, nel cuore della Chinatown milanese. Un mese fa, all’inizio di dicembre, ha lanciato un’idea spiazzante: un album delle figurine. «Con i volti delle persone impegnate nelle attività comunitarie: dai catechisti ai chierichetti, dai baristi agli animatori, dagli scout ai gruppi sportivi. Un album vero: 297 figurine. Con tutti i nostri campioni: non quelli che prendono un sacco di soldi per correre dietro a una palla vuota – e che magari danno cattivo esempio ai nostri ragazzi, sul campo e nella vita – ma quelli che ogni giorno fanno qualcosa di bello per gli altri».

A parlare è la figurina numero uno: don Mario Longo, 65 anni, da tre parroco in zona Sarpi dopo il servizio svolto a Civate. «Nella prima settimana abbiamo venduto duecento copie dell’album; ora siamo quasi a trecento. E c’è chi l’ha già completato. La prima è stata Emma, una ragazza della prima superiore: la prossima estate la porteremo in vacanza premio in Valsavarenche».

L’album costa tre euro, i pacchetti sessanta centesimi e contengono cinque figurine. Si possono acquistare al bar dell’oratorio ma anche online. In parrocchia l’iniziativa ha acceso la passione di bambini, adulti, anziani. Fuori, ha suscitato la curiosità di molti. Anche dei mass media. Dalla Rai a Radio Vaticana, negli ultimi giorni il telefono di don Mario non smette più di squillare. A confortarlo, però, non è il successo dell’iniziativa, «ma il fatto che la comunità abbia detto sì alla proposta e ne abbia colto lo spirito autentico – spiega don Mario davanti a un caffé, al bar dell’oratorio –. L’album serve per conoscerci e ri-conoscerci. Per dare un volto e un nome a chi s’impegna per gli altri. Per dire “grazie di cuore” a chi rende visibile, col suo servizio, la “vita bella del Vangelo” nel nostro quartiere e nella nostra città. E per scoprire come la nostra parrocchia sia una famiglia di famiglie».

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