La persecuzione dei cattolici in Cina: storie del 2000

di Leone Grotti

C’è Giulio Jia Zhiguo, «il sacerdote più arrestato al mondo», che non vuole rinnegare il Papa; Giacomo Lin Xili, a cui il regime continua a distruggere le chiese; don Fan Xueyan, brutalmente ucciso.

Non tutti i cattolici in Cina hanno il coraggio di Ignazio Kung Pinmei, nato a Shanghai nel 1900 e diventato vescovo nel 1950. Quando le guardie rosse di Mao, in un periodo di violentissima persecuzione religiosa, l’hanno preso e portato in un cinodromo insieme a tantissimi altri cattolici nel 1995, lui ha avuto il coraggio di alzarsi in piedi e gridare: «Viva Cristo Re, viva il Papa!». Venne condannato all’ergastolo ma grazie alle pressioni internazionali uscì dal carcere dopo 30 anni, nel 1985 e morì in esilio nel 2000. Oggi si attende l’apertura della sua causa di beatificazione.

Non tutti i cattolici in Cina hanno la tenacia di mons. Giulio Jia Zhiguo, vescovo sotterraneo di Zhengding, ultrasettantenne, che ha trascorso più di quindici anni in prigione. È una delle persone che ha ricevuto più arresti in tutto il mondo: è dal 1980, infatti, che subisce estenuanti e ripetute «sessioni di studio», per poi essere rilasciato. Vogliono fargli rinnegare il Papa, ma non ci sono ancora riusciti.

Cliccare sul link per leggere il resto dell’articolo →La persecuzione dei cattolici in Cina: storie del 2000 | Tempi.it.

Print Friendly, PDF & Email
Questa voce è stata pubblicata in Asia. Contrassegna il permalink.

I commenti sono chiusi.